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Operazione antimafia “Passepartout”: le motivazioni dei 5 fermi

Il gip del Tribunale di Sciacca, Alberto Davico ha convalidato il fermo dei cinque soggetti arrestati dopo l’operazione antimafia denominata “Passepartout” condotta dai militari della Guardia di Finanza e dei Carabinieri.

Per il giudice vi sarebbero gravi indizi di colpevolezza, nonché il pericolo di fuga sarebbe da ritenersi sufficiente anche per la configurabilità dell’esigenza cautelare.

Come si ricorderà, secondo gli investigatori, le complesse indagini avrebbero evidenziato come i cinque fermati, seppur in un momento di assoluta difficoltà della cosca saccense, abbiano continuato a reiterare le forme sistematiche di controllo del territorio tipiche del fenomeno mafioso.

Per il gip del Tribunale di Sciacca “solo la limitazione carceraria della libertà personale è in grado di contenere la pericolosità degli indagati”.

Restano così in carcere il già collaboratore parlamentare Antonello Nicosia e Accursio Dimino, detto “Matiseddu”, già condannato per associazione mafiosa. In carcere anche i fratelli Paolo e Luigi Ciaccio e Massimiliano Mandracchia, accusati di favoreggiamento.

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