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Cronaca Regioni ed Enti Locali

Operazione “Survivor”, due in manette per il tentato omicidio di Diego Provenzani

Questura AgrigentoArrestati in quanto presunti responsabili del tentato omicidio di Diego Provenzani, avvenuto lo scorso 13 dicembre a Palma di Montechiaro.

Stamani, nel corso di una conferenza stampa in Questura tenuta dal capo della Squadra Mobile di Agrigento Giovanni Minardi, sono stati resi noti i particolari dopo gli arresti della Polizia della scorsa notte, nell’operazione denominata “Survivor“, ai danni di Domenico Sambito, 67 anni e Salvatore Ingiaimo, di 26 anni. I due sarebbero stati portati alla Casa Circondariale di Agrigento.

Gli investigatori avrebbero ricostruito un quadro probatorio ritenuto dalla Procura della Repubblica, le cui indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Carlo Cinque, e dal Gip Alfonso Malato, meritevole di accoglimento.

Per l’accusa, in sintesi, si tratto di un vero e proprio regolamento di conti dopo che Diego Provenzani, scampò all’agguato che, sempre secondo quanto rivelano le Forze dell’Ordine, era stato ordito per una vicenda risalente al lontano 1987. L’armeria gestita a Palma di Montechiaro da Domenico Sambito fu infatti rapinata da presunti appartenenti alla “Stidda” nel cui gruppo faceva parte, secondo il 67enne arrestato oggi, Diego Provenzani. Una sorta di “credito” che Provenzani avrebbe avuto nei confronti di Sambito per il furto di alcune armi, mai, nonostante le richieste, saldato.

Da qui sarebbe nata l’idea dell’agguato da parte dei due arrestati. A sparare per primo, secondo la ricostruzione degli investigatori, sarebbe stato Domenico Sambito che avrebbe sparato colpi di pistola calibro 9. Un agguato non andato a buon fine in quanto in quei concitati momenti sarebbe giunta un’auto che avrebbe evitato di “finire” Provenzani che, raggiunto comunque da tre colpi d’arma da fuoco, è riuscito a chiedere soccorso.

Un’attività meticolosa quella condotta dalla Squadra Mobile di Agrigento e dagli agenti del Commissariato di Palma di Montechiaro, coordinati da Angelo Cavaleri, che attraverso accertamenti balistici e rilievi tecnici, ha permesso di ricostruire l’intera vicenda.

 

 

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