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Regioni ed Enti Locali

Ordine degli architetti di Agrigento, decreto Semplificazioni: indietro tutta

“Un’occasione persa per fruire nel migliore dei modi del Recovery Plan”. E’ questa la posizione assunta dall’Ordine degli architetti di Agrigento nei confronti del disegno di legge con il quale il Parlamento si accinge a convertire in legge il decreto 77, varato dal Governo Draghi lo scorso 31 maggio.

“È un provvedimento deludente – dichiara il presidente dell’Ordine, Rino La Mendola – che semplifica i lavori pubblici guardando esclusivamente alla fase di appalto dei lavori, ignorando altre fasi importanti, nel processo di esecuzione delle opere pubbliche, come la programmazione, la redazione e l’approvazione dei progetti, l’esecuzione e il collaudo dei lavori. Sappiamo bene che il 61,8 per cento delle risorse complessive del PNRR sono destinate a investimenti pubblici, per cui oggi più che mai sarebbe necessario e urgente disporre di norme semplici che consentano una notevole accelerazione del processo di esecuzione dei lavori pubblici”.

Secondo l’Agenzia per la Coesione territoriale, la fase della progettazione è quella che presenta più criticità e non a caso i dati, contenuti nel rapporto del marzo scorso sul Recovery Plan, denunciano che la costruzione di un’opera pubblica di dimensione strategica media, viene realizzata in circa 10 anni e, in media, il 38 per cento del tempo di attuazione è richiesto per la progettazione, il 10 per cento per la fase di aggiudicazione dei lavori e il 52 per cento per l’esecuzione delle opere.

“Siamo perplessi – prosegue Rino La Mendola – perché a fronte di tali dati, Governo e Parlamento, hanno varato un provvedimento che punta a semplificare esclusivamente la fase degli affidamenti, che incide solo il 10 per cento sui tempi di realizzazione dei lavori pubblici, rilanciando peraltro procedure stantie, come l’appalto integrato, che notoriamente alimenta contenziosi e soprattutto relega il progetto a un ruolo marginale nel processo di esecuzione delle opere pubbliche. Il rilancio di questa procedura costituisce un enorme passo indietro rispetto a riforme precedenti, votate a rilanciare la centralità del progetto attraverso procedure che premiano la qualità della prestazione professionale. Siamo tuttavia ottimisti, in quanto consapevoli di essere ben rappresentati a Roma dal neoeletto Consiglio nazionale degli architetti e dal presidente Franco Miceli, che farà certamente sentire la voce degli architetti italiani affinché il governo possa varare presto un nuovo provvedimento a supporto del Recovery Plan, che rilanci la centralità del progetto e semplifichi l’intero processo di esecuzione dei lavori pubblici, colmando così le lacune del Decreto Legge 77”.

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