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Palma di Montechiaro, maxi furto di rame al depuratore sequestrato: danni per 100 mila euro

PALMA DI MONTECHIARO – Un colpo studiato nei minimi dettagli, portato a termine durante la notte da ignoti predatori dell’“oro rosso”. Ben 900 metri di cavi in rame sono stati trafugati dal quadro elettrico principale del depuratore comunale di Palma di Montechiaro, provocando un danno economico stimato in circa 100 mila euro.

Il furto è avvenuto all’interno di una struttura già sotto sequestro, a seguito dell’ispezione congiunta condotta lo scorso 28 marzo dai Carabinieri del Centro Anticrimine Natura e dai tecnici dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale). Un sito già al centro dell’attenzione per criticità ambientali, oggi teatro anche di un ingente atto criminale.

Secondo una prima ricostruzione, a entrare in azione sarebbe stata una vera e propria banda di professionisti, in grado di forzare l’accesso e agire indisturbati per diverse ore. Il furto è stato scoperto la mattina successiva da un funzionario comunale durante un controllo di routine. Immediatamente è stata sporta denuncia, a carico di ignoti, presso la Stazione dei Carabinieri di Palma di Montechiaro, che hanno avviato le indagini con l’ipotesi di furto aggravato.

Il valore del rame sottratto, un materiale sempre più appetibile sul mercato nero per il suo alto valore di rivendita, evidenzia la dimensione del colpo. Ancora da quantificare, invece, le eventuali conseguenze tecniche sulla funzionalità della struttura, già compromessa in precedenza.

L’episodio riporta in primo piano il fenomeno dei furti di rame, una piaga che ciclicamente colpisce impianti industriali, linee ferroviarie e infrastrutture pubbliche, con danni ingenti per enti e aziende. Le forze dell’ordine stanno ora analizzando eventuali immagini di videosorveglianza e cercando testimonianze utili, mentre la Procura di Agrigento è stata prontamente informata dei fatti.