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Cronaca

Palma di Montechiaro, minaccia con coltello e pistola la propria famiglia: 50enne in manette

carabinieri pistolaNella serata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Palma di Montechiaro, nel corso di un servizio di pattugliamento del territorio, traevano in arresto in flagranza di reato Gaetano Vella, classe 1965 di Palma di Montechiaro, disoccupato, già noto alle Forze dell’Ordine, poiché ritenuto responsabile di resistenza a un pubblico ufficiale, minaccia a mano armata, danneggiamento, detenzione e porto abusivo in luogo pubblico di arma clandestina e munizioni comuni da sparo, nonché di porto illegale di armi od oggetti atti ad offendere.

In particolare i militari della Stazione, nel corso di un servizio di pattuglia, intervenivano nel quartiere “Arena delle Rose”, centro storico della città del Gattopardo, presso l’abitazione della famiglia di origine del 50enne palmese, dove lo stesso, in evidente stato di alterazione psicofisica e probabilmente per motivi abietti, connessi al suo stato di indigenza, inveiva contro i propri familiari esibendo il possesso di un revolver calibro 44 Magnum, cominciando a danneggiare a calci il portone d’ingresso.

In questo contesto i Carabinieri intervenivano prontamente e, con azione risolutiva, disarmavano il malintenzionato nonostante l’attiva resistenza fisica opposta da Vella, il quale alla vista dei militari tentava vanamente di impugnare l’arma, venendo quindi bloccato, ammanettato e così posto nelle condizioni di non nuocere.
L’arma, una rivoltella calibro 44 magnum, risultava essere priva di marca e matricola, e pertanto clandestina, perfettamente funzionante e carica con 6 colpi inseriti nel tamburo.
Inoltre il 50enne, sottoposto a perquisizione personale, veniva trovato in possesso di un coltello a serramanico della lunghezza di ben 16 centimetri.

In seguito a successiva perquisizione domiciliare, effettuata presso l’abitazione, venivano rinvenute altre 6 cartucce inesplose calibro 44 magnum, il tutto posto sotto sequestro.
L’arrestato, una volta espletate le incombenze di rito, veniva associato presso la Casa circondariale di Agrigento, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, subito informata dai Carabinieri.