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Inchieste

Parcheggio nella Valle dei Templi: lo “sceriffo” Arnone denuncia presunti abusi – VIDEO

parcheggio valle 1Totò Peppino e la dolce vita”. È uno dei film più celebri e amati dal pubblico del magnifico Totò; una parodia alla dolce vita di Federico Fellini.

Protagonista proprio lui, Totò, meglio conosciuto nel film come Antonio Barbacane, professione “posteggiatore abusivo” in via Veneto a Roma. Un “mestiere” che fruttava non poco per un Antonio originario di un paesello. Ora invece è a capo della SPA: Società posteggiatori abusivi.

Avranno sicuramente visto il noto film gli ignari protagonisti di quello che potremmo definire uno “scempio” che ha come cornice la Valle dei Templi di Agrigento. Un vero e proprio parcheggio realizzato sotto il tempio di Ercole, nei pressi del tempio di Giove. Un posto di straordinaria bellezza che nei fatti è stato deturpato dalla scelta di trasformare quei luoghi in un parcheggio a cielo aperto, che in questi giorni ha visto l’avvocato agrigentino Giuseppe Arnone protagonista di una battaglia contro quello che sarebbe un abuso in barba a qualsiasi norma vigente all’interno del Parco Archeologico.

Una battaglia che ha indotto i gestori di quel parcheggio a ridurre l’area, inizialmente di circa 4 mila metri quadrati, agli 800 previsti e in attesa di autorizzazione.
Il tutto sarebbe facilmente agevolato dalla presenza di cartellonistica, priva di qualsiasi autorizzazione comunale, che indurrebbe gli automobilisti a parcheggiare in quell’area, piuttosto che nella zona attigua la “Clinica Sant’Anna” in cui parte degli introiti andrebbero a finire nelle casse del Comune di Agrigento.
Cartellonistica che è stata letteralmente “smontata” dall’avvocato Arnone (basti vedere il video) in quanto ritenuta abusiva.

Un vero e proprio “smacco” al parcheggio “ufficiale” della zona che ha visto drasticamente ridurre il numero di auto presenti al suo interno, evidentemente a vantaggio della nuova area.

Ad Agrigento sembrerebbe dunque vigere ancora l’antico brocardo del “cu piglia un turcu è so”, ovvero la legge del più forte; la legge che sarebbe uguale per molti ma non per tutti.

Il tutto mentre le Istituzioni non si sarebbero accorte dei presunti abusi.

(Guarda il video)

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