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Osservatorio consumatori

Perché dovresti fare Trading con un Broker di Criptovalute e non con un Exchange

Sono ormai pochissime le persone che non hanno ancora sentito parlare di criptovalute, un tema che è davvero sul radar di tutti e che continua a creare scalpore. Esistono diversi modi per investire nel settore, con pro e contro da valutare e che possono richiedere analisi approfondite.

In linea generale, esistono due modi principali per negoziare criptovalute: utilizzare un broker e un portale di exchange specializzato. Anche un esperto dell’ambito blockchain può avere alcuni dubbi in merito alla scelta in questione, in quanto la materia può risultare complessa.

Sebbene il dibattito sia ancora aperto, all’interno di questo articolo andremo a spiegare meglio il motivo per cui può risultare più conveniente operare sul mercato delle criptovalute tramite un broker, piuttosto che affidarsi ad un exchange specializzato.

Valutare la scelta di criptovalute

Partiamo, innanzitutto, da un dato di fatto: in genere un broker online di criptovalute offre un numero di token piuttosto contenuto (nell’ordine di qualche decina di opzioni diverse), mentre un exchange possiede di norma un catalogo più esteso.

Tale differenza è dovuta al fatto che i broker abbiano incluso le criptovalute nella propria offerta con alcuni anni di ritardo rispetto agli exchange, fornendo un vantaggio competitivo importante da questo punto di vista a questo genere di piattaforme.

Tuttavia, è bene non farsi ingannare dai numeri: ogni trader deve chiedersi, effettivamente, quali siano le criptovalute di proprio interesse. Un buon esercizio può essere quello di scorrere l’elenco dei token negoziabili tramite un exchange, con la scoperta che, in fondo, sono pochi gli investitori interessati ad investire in un numero così ampio di coin virtuali (molti dei quali sono, tra l’altro, sconosciuti ai più).

Un broker tende a fornire l’accesso alla negoziazione delle criptovalute più popolari, tralasciando token meno noti. Vedendo l’elevata popolarità di questi intermediari finanziari, sembra che il mercato stia premiando tale scelta.

Le possibilità di diversificare il portafoglio

Mentre un exchange di criptovalute offre esclusivamente accesso alla negoziazione di coin virtuali, un broker online come eToro possiede un catalogo molto variegato, con prodotti che spaziano dal comparto azionario a quello delle materie prime.

Per ridurre il rischio di perdite del proprio portafoglio, ogni trader dovrebbe considerare la possibilità di introdurre un certo grado di diversificazione all’interno del proprio paniere di prodotti. Includere strumenti finanziari diversi tra loro, infatti, può dare maggiore resistenza ai propri investimenti in caso di eventi di mercato negativi.

Alcuni exchange di criptovalute stanno iniziando a consentire la negoziazione di titoli azionari e derivati tramite il proprio portale, una scelta che, per ora, è stata colta con forte sfavore da parte della Consob in Italia.

Valutare la sicurezza dei propri fondi

Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito ad una serie di tristi storie relative ad attacchi hacker verso piattaforme di exchange di criptovalute. La cosa peggiore è che, purtroppo, tali attacchi sono spesso andati a buon fine, portando alla perdita irreparabile di token da parte di molti clienti.

I broker finanziari sono società sottoposte da anni (ancora prima che nascessero le criptovalute) alla regolamentazione di enti finanziari internazionalmente riconosciuti, un’importante garanzia in merito alla correttezza operativa di queste società. È questo il caso, ad esempio, del broker Capital.com.

Dal momento che i broker non operano, in genere, direttamente con le criptovalute (ma con contratti derivati legati al loro prezzo), un hacker non potrà mai accedere ad un portale di brokeraggio e prelevare token dagli account dei clienti, per il semplice motivo che tali coin virtuali non esistono.

Quest’ultimo fatto fornisce un ulteriore punto (e, forse, il principale) a favore dei broker rispetto agli exchange crypto. È davvero importante, al di là del catalogo prodotti, valutare l’effettiva sicurezza dei nostri intermediari di negoziazione finanziaria.

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