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Nuove tecnologie

Perché sempre più aziende ne hanno bisogno e come rendere il proprio sito web internazionale

Gli ultimi mesi hanno dimostrato plasticamente quanto importante sia anche per le aziende più piccole e le realtà a conduzione familiare intraprendere una strategia di internazionalizzazione: grazie agli e-commerce – ed è solo l’esempio più facile e immediato – basta poco, infatti, per riuscire a vendere i propri prodotti anche all’estero, dove c’è un pubblico più in target con il proprio catalogo di nicchia o dove la concorrenza nel proprio micro-settore di riferimento è meno spietata. Come diretta conseguenza è sempre più importante per un gran numero di soggetto diversi rendere più internazionali anche il proprio sito web, i propri materiali di presentazione, la propria strategia di comunicazione. Quelli che seguono provano a essere, così, dei consigli utili per costruire un sito web internazionale partendo dall’idea che lo stesso possa fungere da vetrina del proprio business e che molti dei suggerimenti che lo riguardano valgono, in realtà, dovutamente aggiustati, anche per le altre attività a cui si accennava.

Sito web internazionale: da dove partire e cosa tenere in considerazione

Ci sono una serie di considerazioni squisitamente tecniche necessarie a rendere il proprio sito web internazionale che sarebbe meglio fare con l’aiuto di un addetto ai lavori e sono considerazioni che riguardano se costruire un sito multilingua o registrare più domini diversi (il che significa di fatto, semplificando un po’, costruire enne siti diversi quante sono le lingue in cui si desidera tradurre il proprio sito) o se fare o no SEO internazionale e, cioè, se provare ad ottimizzare la posizione del proprio sito aziendale per chi usa motori di ricerca come Google nelle diverse lingue.

Una volta prese queste decisioni strategiche, altre decisamente più di buon senso aspettano chi intenda mettere su o rendere il proprio sito web internazionale.

Una delle principali riguarda i contenuti: la via apparentemente più semplice e più veloce è quella di realizzare dei contenuti nella propria lingua madre e occuparsi, in un secondo momento, della loro traduzione. L’assunto sbagliato, e che può portare a risultati disastrosi, è in questo senso che gli utenti di tutte le lingue abbiano gli stessi bisogni informativi rispetto al proprio prodotto o servizio o si approccino allo stesso modo alla ricerca di prodotti e servizi in Rete. A lingue differenti corrispondono, invece, culture anche molto differenti e questo significa, molto più praticamente, che chi intende rendere il proprio sito web internazionale farebbe meglio a progettare ex novo contenuti diversi nelle diverse lingue se ha a cuore garantire una buona user experience ai propri visitatori.

Solo a questo punto, dopo un adeguato lavoro di progettazione, verranno decisioni più pragmatiche come se rivolgersi o meno a un traduttore professionista o selezionare le agenzie di traduzione più adatte e con più esperienza nel proprio settore di riferimento. Si avrà bisogno, del resto, effettivamente di tradurre alcune parti “standard” del proprio sito come la pagina Chi Siamo o quella che riguarda organigramma e contatti aziendali e anche in questo caso è di fondamentale importanza evitare strafalcioni o di dar vita a contenuti che, tradotti parola per parola facendo affidamento alle proprie competenze linguistiche di livello scolastico o peggio ai traduttori automatici, non abbiano alcun senso per i visitatori stranieri.

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