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Peschereccio egiziano in pesca nelle acque territoriali: denuncia e sequestri

Nel tardo pomeriggio del 24 giugno scorso, la motovedetta CP327 della Guardia Costiera di Lampedusa ha intercettato un peschereccio di bandiera egiziana di 20 metri intento ad effettuare pesca a strascico a 7 miglia sud dall’Isola di Lampedusa. Accertata l’assenza di eventuali autorizzazioni che legittimassero la pesca all’interno delle acque di sovranità nazionale, la motovedetta ha scortato l’unità in porto per i successivi controlli di rito. Ad esito di un accurata verifica a bordo, gli Ispettori pesca in forza alla Settima Squadriglia Guardia Costiera di Lampedusa, contestavano la pesca in acque territoriali (vietata dalla vigente normativa nazionale) e diverse difformità riscontrate sugli attrezzi da pesca in uso, non conformi alle previsioni normative nazionali e unionali volte alla tutela degli stock ittici del Mediterraneo. L’attività operativa portava al deferimento del Comandante dell’unità alla competente Autorità Giudiziaria oltreché al sequestro ai fini della confisca delle due reti a strascico utilizzate per la pesca illecita e dei relativi proventi, quantificati in una tonnellata di prodotto ittico di varia tipologia. Le violazioni riscontrate sono sanzionate nell’ordinamento italiano con l’arresto da due mesi a due anni o con ammenda da 2.000,00 a 12.000,00 euro. Il peschereccio extracomunitario è stato infine scortato oltre il limite delle acque nazionali.
Nella costante azione di controllo delle acque di giurisdizione, la Guardia Costiera di Lampedusa ha portato a termine un’importante azione di contrasto alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, a tutela dell’immane patrimonio biologico presente nei mari dell’arcipelago pelagico.

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