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Porto Empedocle, completato il trasferimento dei migranti sbarcati a metà marzo

È giunta a compimento la vicenda degli oltre 120 migranti, sbarcati a Lampedusa e trasferiti a Porto Empedocle nei giorni 14 e 15 marzo in piena emergenza Covid-19, e che ha “destato tanto allarme sociale atteso che Porto Empedocle è il paese più densamente abitato della provincia e la struttura appariva poco adatta al contenimento di tante persone non essendo presente neppure una recinzione a separare dalle abitazioni dei residenti, molto vicine alla struttura, in cui era difficile assicurare il distanziamento richiesto in questo periodo”.

Ad intervenire è la Sindaca del comune di Porto Empedocle, Ida Carmina che aggiunge:

“Invero, inserire centinaia di persone di cui si hanno poche informazioni, in un contesto già particolarmente provato – e che sta attraversando innumerevoli disagi non solo dal punto di vista sanitario ma anche economico – rischiava di far venir meno le necessarie tutele dovute sia ai cittadini che ai migranti stessi. In qualità di Responsabile della Protezione civile e della Salute Pubblica ho fortemente rappresentato le mie perplessità rispetto alla scelta operata a tutti i livelli. Forte della ragionevolezza delle argomentazioni a tutela dei cittadini empedoclini e degli stessi migranti ho trovato conforto nella deputazione nazionale, tanto che Filippo Perconti, Rosalba Cimino, Michele Sodano, Azzurra Cancelleri, Vita Martinciglio hanno presentato un’interrogazione parlamentare, a prima firma Cimino, relativa ai 120 immigrati trasferiti a Porto Empedocle e ospitati in un ex hotel. E’ stata coinvolta la Commissione Bicamerale Schengen al cui Presidente, Filippo Perconti e Rosalba Cimino componenti della commissione, hanno segnalato la criticità e richiesto un intervento affinché queste problematiche trovino soluzione e criteri di equo riparto, specie in vista di possibili sbarchi durante la bella stagione in arrivo. Altresì ringrazio il Viceministro Giancarlo Cancelleri sempre attento alle vicende della nostra città. Altresì ringrazio Carlo Sibilia , Sottosegretario agli Interni e Vito Crimi, Viceministro agli Interni che hanno dedicato grande attenzione alla problematica , seppur in questo delicato momento emergenziale. Lo stesso Consiglio Comunale, e lo ringrazio, si è stretto attorno a me per rafforzare la mia azione a difesa della salute dei nostri cittadini e degli immigrati. Perché le giuste battaglie vanno fatte INSIEME. E devo dire che nonostante la difficoltà del momento presente, le giuste criticità evidenziate hanno trovato udienza presso il Ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, che era attenta ad una celere soluzione della problematica, per come evidenziato dal Prefetto di Agrigento, Dario Caputo e dal Capo Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, il Prefetto Michele di Bari. Li ringrazio perché le mie “veementi “ istanze hanno trovato udienza”.

“Invero, già dopo pochi giorni – continua Ida Carmina -, mi era stato assicurato sarebbero stati trasferiti già il 18 marzo. Ma le nuove disposizioni normative imponevano il rispetto della quarantena anche per loro, sicché si è dovuto attendere il decorso di 14 giorni. E la parola data è stata rispettata. Questo pomeriggio è stato completato il trasferimento dei migranti in altre strutture. Ci auguriamo che questi fratelli africani, fra i quali donne e piccini trovino serenità ed adeguata sistemazione. Comprendiamo che l’ espansione dell’ epidemia ed il dover affrontare in contemporanea l’emergenza sbarchi nell’immediato abbia indotto ad assumere una pronta e celere soluzione. Ma altresì siamo convinti che la problematica vada approfondita attesa la peculiare situazione di emergenza sanitaria in cui ci stiamo trovando e vadano trovare soluzioni che tutelino a pieno il diritto alla salute ed alla vita sia dei cittadini sia degli immigrati”. Confidiamo, che nel rispetto delle prerogative di ciascuno , vengano interpellati i Sindaci, responsabili di una comunità che meglio di ogni altro conoscono il territorio e le sue caratteristiche e possono contribuire a trovare le migliori soluzioni. Perché le scelte condivise sono sempre le migliori”.

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