Porto Empedocle: danneggiamento, resistenza e maltrattamenti. Un arresto della Polizia

Nella giornata di ieri a Porto Empedocle, la Polizia di Stato ha tratto in arresto nella flagranza di reato G. S., classe 1971, originario del capoluogo, ma residente nella cittadina marinara, poiché resosi responsabile dei delitti di danneggiamento aggravato, resistenza violenza e minaccia a pubblico ufficiale e maltrattamenti in famiglia.

In particolare, personale della sezione volanti del commissariato di Porto Empedocle, con l’ausilio della volante dell’U.P.G.S.P. di Agrigento, su richiesta delle parti offese, interveniva presso l’abitazione del figlio di G.S. poichè era stato segnalato il tentativo di questi di sfondare la porta d’ingresso dell’appartamento.
Gli agenti, tempestivamente intervenuti, udivano delle urla di sesso femminile provenire dal piano primo della palazzina ed inoltre notavano dei frammenti di vetro riversi per strada.

Immediatamente veniva effettuata irruzione all’interno dello stabile, ove si notava la porta d’ingresso del sopra citato appartamento completamente sfondata e quasi tutto il mobilio e le suppellettili delle stanze riverso per terra, danneggiato irreparabilmente.

Inoltre, chiuse nella camera da letto nel tentativo di sfuggire all’ira di G.S., terrorizzate ed in preda a crisi di pianto, venivano trovate la compagna, la suocera, la nuora ed i figli di G.S., tutti minorenni.
L’uomo, rintracciato all’interno dello stabile, con non poche difficoltà, atteso lo stato di alterazione psico-fisica, veniva tratto in arresto dagli agenti intervenuti.

L’arrestato, durante tutte le fasi dell’arresto ed anche successivamente, andando più volte in escandescenze, profferiva pesanti minacce ai poliziotti, danneggiando con calci e pugni anche l’autovettura di servizio della polizia.
su disposizione del pm di turno l’arrestato è stato condotto presso le camere di sicurezza della Questura di Agrigento per ivi rimanere a disposizione dell’Autorità giudiziaria procedente.