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Porto Empedocle, l’atto di accusa della Sindaca Carmina sulla situazione economica dell’Ente – VIDEO

Dopo un anno e più di sofferenze di questo paese, mi pare giusto dire alla popolazione che la giustizia c’è, esiste e che sta facendo il suo corso. al di là di quelle che poi saranno le risultanze processuali ultime“.

Lo afferma la Sindaca di Porto Empedocle, Ida Carmina, che stamani ha voluto convocare la stampa dopo la notizia su un possibile collegamento fra la dichiarazione di dissesto finanziaria del Comune ed i fondi, circa tre milioni di euro, erogati dalla Cassa Depositi e Prestiti e utilizzati presumibilmente per finalità diverse dalle precedenti amministrazioni. Una operazione “verità” quella annunciata dalla Sindaca per mettere al corrente la città delle vicende finanziarie e della situazione dell’Ente. Una lunga riflessione, fatta di numeri ma soprattutto di accuse che, seppur non esplicite, hanno riguardato la precedente amministrazione guidata da Lillo Firetto. Un vero e proprio attacco politico che non ha risparmiato i passati amministratori. Una responsabilità ancora da accertare rispetto ad un quadro che vede ad oggi una situazione drammatica come, ad esempio, la vicenda dei netturbini.

L’atto di “accusa” nasce da un presunto danno erariale causato all’Ente empedoclino e che vede citati il già capo dell’amministrazione comunale e l’ex dirigente finanziario, Salvatore Alesci. La questione, come si ricorderà, riguarda la presunta utilizzazione dei fondi richiesti dal Comune, per far fronte alle spese dei “sospesi” degli anni 2012 e 2013, per la copertura della voce relativa alla cosiddetta “spesa corrente”, ovvero per il pagamento ad esempio di stipendi e oneri previdenziali nell’anno 2014. 

La situazione empedoclina – sottolinea la prima cittadina – non è trascurata dalla magistratura cui va il nostro ringraziamento. Vorremmo che i tempi della giustizia fossero più celeri per avere risposte adeguate prima. Una risposta ai cittadini va data; sono loro che pagano, incolpevoli, una ‘gestione’ particolare come emerge dalle risultanze dalle deliberazioni della Corte dei Corti, sia adesso dalla Procura della Corte dei Conti che ha ritenuto di citare in giudizio l’ex Sindaco e l’ex dirigente degli Uffici Finanziari, ripartendo rispettivamente un 30 e 70 per cento di responsabilità“.

Presente anche l’assessore comunale Salvatore Urso che ha voluto fare un breve excursus dell’amministrazione dopo le elezioni del 2016. “Il quadro finanziario-economico dell’Ente – afferma l’assessore Urso – ci è apparso subito complesso; le istanze creditizie erano numerose tali da nell’ottobre del 2016 da dichiarare, sopo l’approvazione del Consiglio Comunale, il dissesto finanziario che viene dichiarato nel momento in cui non si possono più ottemperare i debiti nella spesa corrente”. “Da lì nasce un quadro complicato che porta all’accertamento dei residui, in quanto da un avanzo di amministrazione si è passato, dopo un’analisi del collegio dei revisori, a un pesante disavanzo, per un totale di 8 milioni 718 mila euro che si somma a istanze creditizie dell’ente non pagate per un totale di 16 milioni e mezzo accertate dall’Osl“. “Ora – conclude l’assessore Urso – stiamo cercando di produrre nuovi documenti contabili e risanare per quanto possibile, con una grossa spending review, le casse dell’Ente“.

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Dopo il nostro insediamento – afferma Ida Carmina – abbiamo trovato una nota dell’ex commissario che parlava del dissesto come unica via. In quel momento non avevamo più un dirigente degli Uffici Finanziari dell’Ente e non si avevano dati contabili certi. Abbiamo dato seguito alla nota della dottoressa Rizza un po’ con la benda sugli occhi, prendendo atto che il Comune non era più in grado di fornire i servizi essenziali, come richiede l’art. 244 del TUEL, non era in grado di assolvere ai propri impegni finanziari né con debiti fuori bilancio né con piani di riequilibrio perchè la situazione era gravissima tant’è che ai dipendenti comunali non è stato pagato lo stipendio per cinque mesi“. “Dal mese di dicembre del 2016 abbiamo cercato di stabilizzare la situazione ma tutti i documenti contabili prodotti, almeno dal 2014, ci siamo accorti che la rendicontazione non riportava una voce nel quadro riassuntivo, ovvero il debito di circa 3,8 milioni di euro. Questo evidenziava non un avanzo così come annunciato, ma un disavanzo“.

Come si ricorderà, sul caso della citazione da parte della Corte dei Conti, l’attuale Sindaco di Agrigento aveva specificato che “l’utilizzazione dei fondi è stata esclusivamente gestita dagli uffici. Tale attività, di competenza né del sindaco, né di altri amministratori, è proseguita anche nei mesi successivi alle mie dimissioni. Le contestazioni della Corte dei Conti attengono alle modalità concrete di impiego delle somme e il Sindaco non ha avuto, né avrebbe potuto avere, alcun ruolo“.

(Guarda la videointervista)

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