Prelievi abusivi d’acqua: Siciliacque lancia l’allarme

Furti d’acqua attraverso prelievi abusivi lungo l’acquedotto Gela-Aragona. La denuncia arriva direttamente da Siciliacque che ha voluto chiedere l’intervento del Comune di Licata, all’Ati e all’Asp di Agrigento.

Secondo la società di sovrambito i prelievi abusivi riguardano il “tratto compreso tra il territorio di Butera (contrada Tenutella) e quello di Licata (contrada Torre di Gaffe)”. Prelievi che in alcune circostanze riguardano l’intera portata del liquido immesso nell’acquedotto. Una situazione che ora si fa sempre più difficile nell’individuazione degli allacci poiché vi sarebbe la chiusura nel momento in cui verrebbe avvistato uno degli operatori a lavoro. “L’individuazione di questi allacci – scrive Siciliacque- è piuttosto difficile in quanto l’utilizzo delle classiche tecniche di correlazione elettroacustica sono vanificate dalla chiusura immediata degli allacci ogni qualvolta viene avvistato nostro personale all’opera. Sembra che chi esegue questi atti delinquenziali conosce i nostri movimenti e con un sistema di vedette appostati in punti strategici, esegue una chiusura immediata“.

Un allarme “sposato” da Girgenti Acque che ha inoltrato una nota anche alla Prefettura di Agrigento: “Come più volte ribadito dalla scrivente Società, l’irregolarità della fornitura idrica presso i serbatoi del comune di Licata, diretta conseguenza dei lamentati furti, impediscono la corretta esecuzione della distribuzione idrica e di conseguenza il ripetersi di disservizi ai nostri utenti. Inoltre, si rammenta che, soprattutto nel periodo estivo, la sottrazione impropria di ingenti quantità di acqua dal succitato acquedotto, a causa di tali atti delinquenziali, riduce significativamente la disponibilità idrica del gestore di sovrambito, con conseguenti limitazioni della risorsa di acqua potabile a disposizione dei serbatoi comunali“.