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Cultura

Progetto MEDITERRANEA, viaggio, conoscenza di sé e dell’altro: l’esperienza di Simone Perotti

perottiIl Progetto MEDITERRANEA è viaggio, conoscenza di sé e dell’altro tramite un percorso di più di 20.000 miglia in barca a vela; è ricerca del sapere e del sapore: quando il sapore è costituito dall’intelletto e dal sentimento del nostro fratello – e non si rifiuta di conoscerne i sapori culinari, bandiera di vita.

Mediterraneo; Mar Nero; Mar Rosso settentrionale… Gibilterra… Marsiglia… Tunisi… Genova… Istanbul… Alessandria d’Egitto… Cagliari… Rodi… Tel-Aviv… Atene… La foce del Danubio….

Come si arriva a potersi imbarcare e dedicarsi alle correnti dei mari che si fanno crocevia a ogni insenatura e alle correnti umane di pensieri e arti numerosi quanto le gocce delle Acque?

Lo skipper, Simone PEROTTI (in foto), otto anni fa, slacciandosi la cravatta si lascia alle spalle il luogo di lavoro e fa il suo primo passo verso il “diritto di sé”.
Lo chiedeva il suo intelletto: “Voglio fare cose che so fare poco, avviarmi per cose mai fatte.”
Nel mentre, la sua determinazione non abbandonava lo sguardo dagli orizzonti possibili; quelli impossibili credo li abbia regalati, a manciate, ai suoi conoscenti incravattati.
L’identità sapeva, al suo primo passo, di essere le vite e il lavoro che avrebbe voluto.
E quante identità sono ancora possibili a otto anni!

Otto anni pieni.
Pieni di lavori umili e gratificanti e voluti.
Nel 2008 lascia la carriera nella comunicazione d’impresa. Non spiega di più, non ho neppure indagato. Non è importante. Si è quello che si è (il “si è stati” è il proprio groviglio di radici). Le radici lavorative di Simone PEROTTI sono durate per diciannove anni.
Eppure, non è apparso dal nulla. Le radici sono molteplici per tutti, per pochi sono nette, ma il groviglio è comune.

Il suo primo libro risale al 1995. ZENZERO E NUVOLE è l’antologia con la quale ho conosciuto lo scrittore. Comprato in un piccola e labirintica libreria dell’usato a Roma, nel 2010, ci siamo scelti io per la musicalità e la libertà del titolo e lui perché io amo le parole libere di musicarsi. Lettolo, l’ho amato – preciso, lo amo ogni volta che lo leggo e maggiormente ogni volta che lo presto o lo regalo.
Ventitré racconti disegnati da ventitré ricette. Emozioni preparate, cotte e servite con evocativa passione.

Nel 2005 apre il suo primo blog che, naufragato nella rete senza alcun motivo di cui s’è venuto a conoscenza, riapre mantenendo il nome come si fa per le navi che affondano. PICCOLO CABOTAGGIO II è del 2009 e avrà l’indirizzo di un sito.
Ha un suo spazio blog anche nel sito de’ IL FATTO QUOTIDIANO.

STOJAN DECU, L’ALTRO UOMO è del 2005. L’uomo di cui si narra è “l’altro” perché ineffabile per le sue storie che si diramano in altre; e nelle date, nei luoghi, negli incontri, nelle sue stesse identità…

Nel 2008 il suo amore per il mare produce VELE. Lo stile di vita della navigazione a vela attraverso fotografie (dalle imbarcazioni antiche a quelle ultramoderne) e delineando emozionanti storie del mare.

È in Sicilia che si svolge il romanzo del 2008, L’ESTATE DEL DISINCANTO.
I due ragazzi che si trovano davanti una possibile leggenda vivente si avventurano sulla nave che la può svelare. Ed è proprio a vele spiegate che, nel mare del 1943, l’estate si spezza e si è costretti a diventar uomini, e forse leggenda.

Le azioni e i pensieri di Simone PEROTTI nel 2009 si son fatti lettere, e nero su bianco parla con chi vuole ascoltare e soprattutto con chi vuole pronunciare due parole per slacciarsi dalla cavezza: «ADESSO BASTA» Questo libro ci parla delle azioni su cui ha basato il proprio cambiamento lo scrittore: il downshifting, ovvero lo scalare e si riferisce alla velocità con cui si affronta la vita (lavorativa in primis) per cui il sincronizzarsi con la vita naturale equivale, né più né meno, ai nostri giorni, a cambiare vita. Per ambire alla semplicità, alla naturalezza, alla condivisione tra le vite occorre dire «Basta!»
AVANTI TUTTA punta la lente sulle aziende fagocitatrici e gli inerti dipendenti – il cui termine, a mi avviso, è esattamente quanto serve per metterci tutti sull’avviso. Uscito nel 2011, pone l’accento sulla paura di chi può perdere il profitto e di chi può perdere la busta paga: soldi, nient’altro che soldi. E la persona? Il manifesto che è divenuto questo saggio cerca – e con molti lettori c’è riuscito – di infondere coraggio e volontà: nulla manca al singolo rispetto alla major, alla globalizzazione, allo Stato.
Qualcuno disse che sono gli Stati a dover temere i popoli – viceversa, non è coerenza!

UOMINI SENZA VENTO (2010) partorisce il personaggio RENATO REIS che Simone PEROTTI muove (come fosse un alter ego?) per un noir mediterraneo… e del Mediterraneo ha i sapori del notturno e del solare, della calma piatta e della tempesta.
L’EQUILIBRIO DELLA FARFALLA (nel 2012) ci mostra Renato contro mareggiate interiori e di una società multi-strato. Contro sé stessi si può sperare di emergere avendo anche ciò che ci circonda da mettere a fuoco? Lasciare il lavoro non è lasciare la terra ferma? Seguire una donna (un amore) non è lasciar dietro sé stessi. A Renato il compito di scorgere il proprio faro.

UFFICIO DI SCOLLOCAMENTO è scritto con Paolo ERMANI nel 2012.
La società è marcescente edonistica voltagabbana e che per poterle sopravvivere dobbiamo riscriverla. E ogni cambiamento non può esistere senza riscrivere sé stessi: il proprio posto nella società, nel lavoro, nella famiglia, negli hobby. Scollocarsi dallo specchio ci aiuta a percepirci per quello che siamo e a scorgere gli altri non come pensiamo che vorrebbero/dovrebbero vederci.
Entrare nell’Ufficio proposto dagli autori è una rivoluzione politica.

Ancora, nel 2012, per RAI 5, Simone PEROTTI scrive con Nicola ALVAU le sei puntate di UN’ALTRA VITA. Lo scrittore conduce il programma incontrando chi ha una vita con un sistema proprio avendo plasmato la società intorno alle proprie necessità e condizioni, spesso, senza sistema e vivendo liberi.

DOVE SONO GLI UOMINI? (2013): è la semplicità della natura maschile a esser delineata, ricercata, spronata. Tanto semplici da dimenticarsi del Femminile? Tanto macho da nascondersi nell’autorità non nell’autorevolezza. Il punto è che il mondo brulica di maschi e gli uomini stentano a «bucar la neve», la gramigna, spesso, tristemente, si mascherano malerba.
Il punto è interrogativo…

UOMO TEMPORANEO è il romanzo del 2015 per il quale ho conosciuto di persona lo scrittore. S’è bevuto insieme e ha avuto, dove ha potuto, una parola per tutti i commensali. Disponibile alla convivialità, ha mostrato quanto si goda ogni temporaneità e ogni cambiamento.

Il nostro ha lustrato barche e le ha condotte per terzi, ha sfornato pane per sé e ha impiattato per molte panze, ha dilettato la propria con quanto è riuscito a far produrre all’orto, ha raccolto legna per scaldarsi e ammobiliar casa; non ha detto di no alle occasioni che tali risultavano per lui e così è libero in una società che s’è ingabbiata nell’economia avulsa dal credito meritocratico.
Cos’è: io eseguo un servizio a te, che non puoi, non vuoi, non sai e tu ne esegui un’altro a me – «evitando», come si suol dire, «come la peste» il controbilanciamento cieco e sordo.
Soprattutto, Simone, ha scritto. E ha pubblicato.
Lettura e laurea. Libri e colleghi di ufficio. Scrittura e carriera in un luogo che non ha costruito con le sue volontà. Tutto ciò ha affrontato Simone PEROTTI dal 2008 per non aver più di fronte la comunicazione d’impresa, la sua carriera lasciata, per avere voluto comunicare con il proprio Io, con la propria terra e il focolare, con ogni essere vivente che ha voluto liberamente conoscere.

Simone PEROTTI ha scritto undici libri, tra romanzi e saggi, collabora e ha collaborato con giornali e riviste (YACHT & SAIL e CORRIERE DELLA SERA, per citarne due); gestisce il suoi spazi web.
Vela e mangia e zappa e scrive.
Quando non è in mare, realizza sculture di pesci.

Dal 2014 sale e scende dalle banchine più disparate del Mare Nostrum conducendo il Progetto MEDITERRANEA in territori di polvere e sudore, di bellezza e sapere, di antiche risonanze che parlano con attuali meraviglie e tramite le voci di studiosi, artisti, politici, liberi pensatori. MEDITERRANEA e Simone PEROTTI si portano come dono e ricevono in dono la conoscenza degli incontri.
Un’alba, una traversata in compagnia dei delfini, una bevanda, una lettura, risate, e segreti, pensieri sepolti, piatti fumanti di convivialità sono la millesima parte di quanto sta imbarcando e sbarcando MEDITERRANEA.
La parte più concreta la cantano le sirene Identità e Libertà e costoro, sono bellezze che non restano a lungo in posto asciutto. Si limitano a brillare nei loro tuffi dove scorre l’acqua di un’anima che le vuole baciare, ma restano a donare amicizia dove c’è un’anima d’acqua che le vuole per ciò che sono: idee iridate.

Vi invito a tenere sempre uno sguardo sulle “scie della Rete” che i suoi partecipanti lasciano a nostro favore per potere rimboccarsi le maniche e – come ama dire lui – farsi “uomo temporaneo”.

Osservate bene chi vi naviga affianco sull’Astronave Azzurra: non è un coinquilino: è compagno, è fratello, si, ma è, prima di tutto, l’elemento che fa della Vita la Vita: è un Marinaio, come ognuno di noi.
Che si proceda a vele spiegate per sentieri di betulle o a briglia sciolta per correnti solari è solo Uniti e Unici che si è capaci di “governare” Astronave Azzurra.

Lettore, sii Viaggio! Sii Marinaio! Sii Vela e Vento e Vippita*!
Questo è il Mediterraneo, sii Libero di Vivere!

E a te, Simone PEROTTI, buon compleanno!
Brindo con te.

[brindisi:] «Che differenza fa se non fai la differenza?»

Maurizio Cacciatore

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