Provvedimento dell’Asp di Agrigento regolare: rigettato ricorso del sindacato Nursind

Il Giudice del lavoro del Tribunale di Agrigento, con proprio decreto dello scorso venti giugno, ha rigettato, ritenendolo infondato, un ricorso presentato dalla sezione agrigentina del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, contro l’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento.

Nello specifico la sigla sindacale si era appellata all’autorità giudiziaria affinché venisse dichiarata l’antisindacalità del trasferimento disposto dall’azienda lo scorso mese di dicembre nei confronti di un infermiere in servizio presso il presidio ospedaliero “Barone Lombardo” di Canicattì.

Nella contestazione il Nursind chiedeva la rimozione degli effetti del provvedimento in quanto lo stesso era stato disposto senza il preventivo nulla osta dell’organizzazione sindacale previsto dall’articolo 22 della legge 300/1970 quando, come nel caso dell’infermiere in questione, il destinatario sia un componente della Rappresentanza Sindacale Aziendale (RSA).

Ebbene, entrando nel merito, il Giudice del lavoro ha considerato inammissibile l’istanza visto che, presso l’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, la presenza del sindacato nel luogo di lavoro è garantita dalla RSU, cioè dalla Rappresentanza Sindacale Unitaria che, a differenza della RSA, è composta da membri eletti dai lavoratori e non nominati direttamente dall’organizzazione sindacale. Proprio della RSU, i cui componenti “subentrano” ai dirigenti delle RSA nella titolarità di diritti e tutele, l’infermiere oggetto di trasferimento non fa parte (a differenza di altri esponenti del Nursind) e ciò, di fatto, delegittima l’istanza del ricorrente.

Oltre al rigetto del ricorso la sezione agrigentina del Nursind è stata quindi condannata anche al pagamento delle spese di lite in favore dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento.