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Regioni ed Enti Locali

Quei pasticci chiamati Liberi Consorzi: elezioni rinviate

province tagliForse“. Usare l’avverbio questa volta è d’obbligo. Sì perchè dopo quasi quattro anni sembra ancora non finire l’interminabile storia sulle ex Province Regionali in Sicilia. 

Tutto, sulla carta, si sarebbe dovuto concludere il 20 novembre, con le elezioni che avrebbero dovuto dare un nuovo assetto ai Liberi Consorzi in Sicilia. Ed invece? Ecco pronto un nuovo rinvio: si voterà il 26 febbraio. Niente elezioni dunque, a breve, per Liberi consorzi e Città metropolitane. L’Ars, con 41 voti a favore, 12 contrari e 7 astenuti ha approvato la norma che rinvia al 2017 le elezioni. La norma è stata approvata dopo essere arrivata in aula sotto forma di emendamento al ddl sul “Garante per la Famiglia” (votata come autonomo disegno di legge “Norme transitorie in materia di elezioni di area vasta” ndr). Il motivo? Un problema tecnico legato ai comuni che, fra nuova e vecchia legge, avrebbe potuto determinare un peso differente; ovvero dal momento che alcuni sono andati al voto con la vecchia legge elettorale ed altri più recentemente con la nuova legge (che ha previsto la riduzione dei consiglieri ndr) si sarebbe potuto determinare un numero differente di rappresentanti.

La nuova legge prevede altresì la proroga della gestione commissariale nelle more dell’insediamento degli organi degli enti di area vasta e comunque non oltre il 26 febbraio 2017. 
La legge prevede inoltre in via transitoria, un incremento dell’indice di ponderazione per i comuni nei quali si è proceduto al rinnovo degli organi con riduzione del numero dei consiglieri in applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 1, comma 1, della legge regionale 26 giugno 2015, n. 11. Tale indice di ponderazione, ai fini dell’elezione del Presidente e del Consiglio del libero Consorzio comunale verrà incrementato utilizzando un coefficiente correttivo stabilito con decreto dell’Assessore regionale per le autonomie locali e la funzione pubblica, in misura tale da garantire parità di trattamento tra i comuni appartenenti alla medesima fascia demografica all’interno dell’ente di area vasta di appartenenza in relazione al valore del voto ponderato. In provincia di Agrigento sono quattro i comuni interessati dalla nuova legge: Canicattì, Favara, Porto Empedocle e Montevago che hanno rinnovato i Consigli Comunali nel 2016 e hanno un numero di consiglieri più basso rispetto agli altri comuni della stessa fascia demografica.

Quasi quattro anni in cui, dopo i proclami del governatore Rosario Crocetta, sembra davvero non essere cambiato nulla. Anni in cui i Commissari, chiamati a reggere gli Enti in attesa delle elezioni, hanno dovuto amministrare (?) organi lasciti privi di ogni potere. Negli anni non sono infatti mancate polemiche e diatribe su ciò che resta delle ex province. Ciò che oggi si vede sono solo “palazzi” di governo vuoti, dove la tanto attesa e rivoluzionaria riforma annunciata da Crocetta nel salotto di Rai uno de “L’Arena” non ha portato ancora a partorire quell’organo che, forse, oggi non avrebbe più alcuna natura d’esistere.

Sono stati anni in cui molti passi indietro sono stati fatti. La Sicilia doveva essere “culla” di una riforma poi attuata dal decreto “Delrio”, ed invece ad oggi quello che resta è solo un “giocattolo” sul quale potere costruire e distruggere.

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