fbpx
Regioni ed Enti Locali Sport

“Questione” Akragas, ecco cosa è successo: la verità di Amico. Cordata romana? Esiste ancora

amico firetto1Il Sindaco di Agrigento Lillo Firetto e l’assessore comunale allo Sport, Giovanni Amico, stamani nel corso di una conferenza stampa, hanno voluto fare chiarezza sulla “vicenda” Akragas di queste ultime settimane.

I due amministratori comunali, non entrando nel merito delle questioni societarie, hanno voluto fare chiarezza sulle apprensioni che la città, ed in particolare i tifosi, stanno vivendo in un momento di particolare crisi per il calcio agrigentino. Le preannunciate volontà del presidente onorario Marcello Giavarini, le imminenti(?) dimissioni dell’amministratore delegato Peppino Tirri e, non ultime, le cessioni di importanti giocatori di “primo piano” della rosa, hanno indotto l’amministrazione a fare una cronistoria degli ultimi anni delle vicende e sul ruolo che ha avuto il Comune di Agrigento.

Il punto di partenza? Io come cittadino di questa città nei confronti di questa dirigenza dobbiamo avere senso di riconoscenza. Questo senso nasce dal fatto che se siamo arrivati in Lega Pro certamente c’è stato un impegno di tanti, oltre all’impegno finanziario certamente significativo“. Inizia così il primo cittadino, Lillo Firetto, che non nasconde come il senso di apprensione di questi ultimi giorni si è impossessato anche dell’amministrazione comunale, essendo tifosi per la squadra della propria città. “Tenendo distinti i due temi – precisa Firetto – noi ci siamo mossi secondo le regole che vanno seguite: il massimo rispetto per le scelte e le dinamiche di una dirigenza. Sulle dinamiche societarie nessuno di noi ha mai voluto interferire“.

Il Sindaco ha poi precisato i temi della “Convenzione” fra l’amministrazione comunale e la società, soprattutto evidenziando gli argomenti che hanno riguardato l’illuminazione dello stadio Esseneto e la pubblicità. Sul primo tema, Firetto, confessa di avere avuto nei giorni scorsi un colloquio con l’ad Peppino Tirri che ha confermato l’impegno della società alla realizzazione dell’impianto secondo quanto previsto dalla convenzione approvata dal Consiglio Comunale. “Tirri – afferma Firetto – è venuto con due suoi collaboratori che si dovranno occupare dell’illuminazione, argomento sul quale vi è ancora interesse da parte della società“.

Sulla questione della pubblicità esterna alla stadio, argomento definito da Marcello Giavarini “goccia che ha fatto traboccare il vaso, il Sindaco precisa: “La convenzione prevede che la pubblicità compete all’Akragas all’interno dello stadio comunale (argomento quindi già noto alla società ndr). La motivazione è semplice: il  Comune nulla può sulla pubblicità esterna perché ha un contratto pluriennale con l’Inpa“.

Gradirei – sottolinea Firetto – che Giavarini su i temi dei rapporti con il Comune, abbia massimo rispetto per il Comune e non tiri fuori delle cose che non stanno né in cielo né in terra, per la ragione che la Convenzione esiste e deve essere rispettata da entrambe le parti“.

La mia necessità – afferma l’assessore allo sport Giovanni Amicoè quella di ricostruire gli ultimi avvenimenti partendo da lontano perché è figlio di ciò sta accadendo oggi. Il bene comune che ci porta qui è l’Akragas e voglio lanciare una proposta a Silvio Alessi (ad oggi presidente dell’Akragas ndr) sperando che sia una base di ripartenza rispetto al progetto sportivo che avevamo varato qualche anno fa e che oggi ci vede in Lega Pro“.

Quando stavamo vincendo il campionato nazionale dilettanti (nel mese di aprile ndr) eravamo consapevoli che quella compagine societaria non aveva la forza di sostenere un campionato professionistico. Cominciammo a far trapelare la notizia che era necessario coinvolgere nuovi soci. Fui contattato da Dario Scozzari che mi propose alcuni contatti e sostanzialmente rimasero due contatti: Tirri con un imprenditore bulgaro di origini licatesi del quale non conoscevamo il nome e la cordata degli imprenditori romani. Il primo che mi parlò di Tirri fu Scozzari“. “La trattativa che iniziò in quel momento – sottolinea Amico – portò alla definizione dell’ingresso in società di Tirri e di Giavarini, interrompendo la trattativa che stavamo conducendo con la cordata romana. Questo perché l’ipotesi di dividere in tre il gruppo societario fu abbandonato per alcune ragioni: una di queste che Giavarini pose come condizione di avere la maggioranza. La trattativa coi romani venne abbandonata dalla vecchia dirigenza dunque per una scelta. All’inizio della nuova gestione, furono previsti alcuni accordi a partire da ciò che di positivo c’era, a partire da una serie di dirigenti (Russello e Laneri ndr) e di giocatori. Per ragioni mai spiegate fino in fondo non vi fu nulla di tutto ciò. Il progetto tecnico partì male con sette sconfitte casalinghe; solo a dicembre con le pressioni della vecchia dirigenza, ci fu un cambiamento nella gestione tecnica con Scozzari e il nuovo allenatore (Pino Rigoli ndr). Salvammo la squadra“.

Questo era un buon inizio per ripartire – evidenzia ancora l’assessore allo sport ed ex dirigente biancoazzurro -. A quel punto dopo una riunione fra Alessi, Tirri, Scozzari Rigoli dove si doveva decidere la continuità del progetto, per ragioni di varia natura si è avviato un periodo di sostanziale silenzio; si arriva a giugno e si riparte da capo, perdendo tutti i pezzi, salvando solo Marino e Salandria. Siamo nuovamente alla ricostruzione di una squadra con un nuovo budget (più limitato) dove fu detto di cambiare progetto tecnico. Si è così fondata una nuova squadra. Dopo essere partiti bene, si è arrivati al punto in cui siamo. Ritorna il problema del socio di maggioranza che, sebbene avesse già a giungo detto che avrebbe finanziato solo un progetto di salvezza e con un budget limitato, a novembre ha comunicato di non voler più finanziare. Giavarini ora comunica nuovamente di volersi disimpegnare“.

La cordata di romani? Esiste ancora e la conosco. Quando a novembre Giavarini annuncia il disimpegno e risorse disponibili fino a gennaio per provare a trovare nuovi investimenti, ho manifestato la volontà a poter riprendere la trattativa con la cordata romana. Per questo, a fine novembre, ho un contatto con Giavarini il quale conferma la volontà a uscire e chiedo con chi potermi rapportare. Vado a trovare il presidente Alessi e comunico la volontà di poter ricontattare la cordata romana (che avrebbero però voluto riconsiderare la gestione tecnica della società). Il 28 novembre leggo le dichiarazioni di Alessi dove si diceva che dopo l’annuncio di Giavarini il presupposto, sul quale si fonda il progetto, è l’amministratore delegato. Io lo prendo come un segnale, ovvero: dobbiamo ripartire da Tirri”.

“Ricevo i primi documenti il due gennaio, che invio a Roma. Solo successivamente mi accorgo che erano documenti fino al 30 settembre. Il 7 gennaio ricevo la lista di documenti richiesti. Il 23 vengo sollecitato da alcuni tifosi a contattare Giavarini che però non mi ha risposto. L’altro ieri ho trasferito ulteriore documentazione a Roma, sebbene non completa. Questa è una trattativa che per come si sta svolgendo, dubito seriamente che potranno farlo oggi (a mercato finito ndr), ma potranno eventualmente farlo a fine campionato”.

“La trattativa non è ancora conclusa e io continuerò a mandare tutto ciò che mi richiedono. Credo che noi oggi siamo davanti ad un dato indiscutibile: è fallito il progetto tecnico o è compromesso. Fallito per tante ragione, ma non è compito mio giudicare. Il progetto sportivo Akragas va oltre il progetto tecnico di salvare la squadra in questa categoria. E’ chiaro che salvare la squadra in Lega Pro è il primo degli obiettivi, ma è un obiettivo annuale, poi c’è un progetto sportivo molto più grande e non possiamo immaginare che sia finito tutto perché la squadra è in difficoltà. Io credo che il progetto fondato, e che ha visto Silvio Alessi protagonista di successo perché ci ha portato dall’Eccellenza in Lega Pro, ci deve consentire di ripartire da quello che abbiamo. Noi abbiamo una società che è sana e che queste operazioni fatte sono finalizzate ad evitare che possono essere compromessi gli equilibri finanziari; una società che ha un impianto sportivo importante affidato per un periodo pluriennale con una garanzia anche da parte dell’amministrazione comunale per la realizzazione dell’impianto che non comporterà un impegno finanziario dell’Akragas che farà fronte il credito sportivo”.

Io direi – continua Amico – , partiamo da quello che abbiamo, tenendo anche conto di un settore giovanile di rilievo, recuperiamo ciò che abbiamo fatto di buono negli anni recuperando anche soggetti che hanno fatto le fortune dell’Akragas. L’Akragas non è finita, in questa città abbiamo tante persone che hanno dato un contributo e sono sicuramente pronte a darlo. Questo potrebbe portare anche una vicinanza degli agrigentini. Silvio Alessi è la persona dalla quale partire, ricostruendo i ranghi della società e l’entusiasmo perso“.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.