Racalmuto, è piena crisi: si dimettono dalle cariche il vice presidente del Consiglio comunale e la presidente della Commissione Servizi Sociali

Soffia vento di crisi a Racalmuto, dove altri due esponenti hanno deciso per le dimissioni dalle cariche ricoperte di vice presidente del Consiglio e di presidente della III Commissione Consiliare “Servizi Sociali”.

Si tratta rispettivamente di Giuseppe Guagliano e Morena Mattina, entrambi consiglieri comunali del Pd.

Lo stesso partito del sindaco Emilio Messana, che solo pochi giorni addietro aveva “incassato” la sfiducia di otto consiglieri comunali di maggioranza.

“Non abbiamo nessuna difficoltà – scrivono i due consiglieri – ad ammettere che l’azione amministrativa di questa compagine, guidata dal sindaco Emilio Messana e dal presidente Ivana Mantione in questi primi 30 mesi di governo non sia riuscita a creare significativo consenso tra i Cittadini, e poiché la politica vive di questa materia, era inevitabile che si arrivasse ad un momento di verifica”.

“Ma proprio quando superata ogni perplessità del Sindaco che, legittimamente, tendeva a difendere l’operato della propria Giunta si era prossimi al raggiungimento di un accordo sui criteri della ricomposizione, sono arrivati in sequenza, inaspettati ed incomprensibili delle azioni, e delle prese di posizioni di alcuni che di fatto hanno vanificato ogni sforzo. Emblematico risulta il documento a firma dei, già noti, otto consiglieri che hanno manifestato la sfiducia politica al Sindaco come primo passo di quella definitiva che vorrebbero votare in consiglio”.

“Nel documento, reso pubblico, si afferma che il Partito Democratico, del segretario Maniglia, parla solo di posti di potere già acquisiti, e di come accaparrarsene altri per il soddisfacimento degli “appetiti” delle tante anime interne. Mentre gli otto consiglieri con i rispettivi referenti politici rifuggono da queste “logiche spartitorie”. Parlano solo ed esclusivamente di ciò che utile ai cittadini. In tutta onestà ci sembrano delle affermazioni con un grosso deficit di credibilità”.