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Raffadali, uccide il figlio. Il padre: “ho perso il controllo”

Avrebbe continuamente chiesto soldi nonostante, ogni mese, versava 600 euro. Sarebbero state queste le parole del 57enne – assistente capo della Polizia di Stato – dopo aver sparato al figlio 24enne in piazza Progresso, a Raffadali.

Continue liti per richieste di soldi e per le parole dispregiative che il giovane avrebbe utilizzato nei confronti del padre. Un ragazzo che avrebbe avuto problemi psichici e che – per un periodo di tempo – avrebbe vissuto in una comunità per poi trascorrere del tempo per un periodo dal padre e un altro dalla madre.

Il 57enne, dopo aver sparato un intero caricatore ad indirizzo del figlio a seguito dell’ennesima lite, si sarebbe poi allontanato per sedersi su una panchina in attesa dell’arrivo degli uomini delle Forze dell’Ordine dallo stesso chiamati. “Mi ha aggredito, e mi ha sfilato il portafogli. A quel punto ho avuto un corto circuito, e gli ho sparato non so quanti colpi”.

L’ultima lite sarebbe stata dovuta alla richiesta di 50 euro da parte del figlio; quest’ultimo – stante la ricostruzione dei fatti – avrebbe telefonato al padre per chiedere 30 euro, ma una volta incontrati la richiesta sarebbe stata di 50 euro, facendo così nascere una accesa discussione.

Il giovane in passato era stato più volte denunciato per delle aggressioni ai danni del padre.

“La nostra comunità è sconvolta — dice il sindaco di Raffadali Silvio Cuffaro — Qui in Paese, tutti conoscevamo il ragazzo: era stato ricoverato diverse volte in strutture private, per tanto tempo”.

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