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Referendum sulla modifica dei confini: vince il “Sì”

Il quorum doveva essere raggiunto soltanto nei quartieri interessati dal cambio di confine e così, nonostante complessivamente siano stati in pochi ad andare alle urne, il referendum per la definizione delle nuove estensioni territoriali tra Agrigento, Favara ed Aragona è andato a buon fine.

La consultazione arriva dopo un lungo e tribolato iter, che ha origine nei decenni passati, volto a determinare nuovi confini tra i tre comuni sopra citati. Una questione particolarmente sentita soprattutto nel quartiere conosciuto come “Favara Ovest”, una zona di fatto appartenente al nucleo urbano di Favara ed abitata da gente che tradizionalmente ha legami con la comunità favarese, ma sulla carta inserita all’interno del comune di Agrigento.

Ed è proprio l’elevata partecipazione al voto in questo quartiere che si è potuto raggiungere il quorum: in particolare, su 780 elettori chiamati alle urne a Favara Ovest, 690 sono andati al voto superando quindi di gran lunga il 50%.

Il cambio dei confini riguarda anche zone comprese attualmente all’interno del comune di Favara, ma destinate a passare ad Aragona, così come territori ricadenti nei comuni di Aragona e Favara ma adesso prossimi a passare nel capoluogo. Si tratta grossomodo di uno scambio di contrade in prossimità dell’ospedale San Giovanni di Dio e della zona industriale.

Come prevedibile, il Sì ha trionfato con oltre il 90% dei consensi. Dunque oramai, all’interno del complesso iter procedurale, si ha anche il disco verde da parte delle popolazioni interessate. Adesso la palla passa all’Ars, che con un apposito disegno di legge deve rendere attuativo e definitivo il cambiamento dei confini: “Da adesso mi impegno per presentare il Ddl “Favara Ovest” e farlo calendarizzare al più presto dall’assemblea”, afferma dopo l’ufficializzazione dei risultati il deputato favarese Giovanni Di Caro.

Per molti abitanti, soprattutto per quelli di Favara Ovest, si avvicina la fine di un incubo fatto di disagi e disservizi oltre che un tanto atteso “ritorno a casa”.

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