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Responsabilità civile magistrati: parla il primo firmatario Buemi

Il Senatore Buemi

Il Senatore Buemi

E’ diventata legge la proposta del senatore piemontese Buemi. Il Senatore del Partito Socialista Italiano, con il quale abbiamo cercato di fare il punto sulla situazione, infatti, si  è fatto promotore di un tema da sempre caro ai socialisti.

Con questa nuova legge, che pone sui magistrati la responsabilità civile riguardo le loro azioni nelle aule dei tribunali italiani, il governo Renzi, è intervenuto, nonostante i vari conflitti tra magistrati e governo cominciati ad ottobre e che adesso pare abbiano sancito la cruciale ‘separazione’, sulla controversa, insignificante (come la definisce Buemi) e tanto criticata legge Vassalli con la quale nel 1988 si tentò di rispondere alla sollecitazione di un referendum. Con la legge Vassalli, infatti, in tutti questi anni, su moltissime azioni legali intraprese dai cittadini che hanno creduto di esser stati danneggiati dalla sentenza, solo pochissime (circa dieci) sono arrivate a verdetto definitivo.

Nell’intervista Buemi afferma: ”Eliminando il filtro di ammissibilità dei ricorso che impediva il funzionamento della Vassalli, adesso, un cittadino può, almeno parzialmente, far ricorso a seguito di un comportamento del magistrato non conforme alla legge”.

E’ necessario però dire che a giudicare il magistrato contro il quale è stato fatto ricorso, sarà un altro magistrato. A sua volta l’azione di questo sarà sottoposta ai successivi gradi di giudizio, al Csm e al Procuratore Generale. Bisogna però capire sino a che punto un magistrato possa mettersi ‘contro’ un suo collega. A tal proposito il senatore dichiara di “aver proposto di definire una griglia di ammissibilità per poter diventare membro del Csm dopodichè si sceglierà per sorteggio.”

D’altra parte l’Associazione Nazionale Magistrati è sul piede di guerra pur avendo scartato l’idea dello sciopero. L’ANM , infatti, ha chiesto di incontrare il Presidente della Repubblica Mattarella al fine di esporre le loro considerazioni in merito ad una legge che definiscono ”un atto intimidatorio”.

Flavio Principato

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