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Regioni ed Enti Locali

Rifiuti, Federconsumatori: “una tassa che non cenna a diminuire. Sud penalizzato”

capodici“Ad Agrigento, poco o nulla è stato fatto in questi anni, in termini di economie di scala, in materia di rifiuti”.

Lo afferma in una nota Ilenia Capodici (in foto), presidente provinciale di Federcosumatori, che aggiunge:

“E’ sotto gli occhi di tutti, purtroppo, che il costo del servizio di igiene ambientale non coincide in alcun modo con la qualità del servizio reso dalle ditte appaltanti. Le città sono sempre più sporche, i mezzi utilizzati dalle ditte, sono obsoleti e la politica in tutto questo non è stata in grado di intervenire in modo incisivo, “se non attraverso il licenziamento del personale” soluzione non condivisa da nessun cittadino, in quanto non risolverebbe il problema, ne in termini di costo del servizio, ne in termini di qualità del servizio stesso”.

“Eppure – contina Capodici – ad Agrigento si paga una tassa sui rifiuti abbastanza alta, basti considerare ad esempio che la spesa media annua della tassa sui rifiuti “TARI 2016” della famiglia tipo composta da 3 persone , in un appartamento di 100 mq, è di circa € 385,00.
Il presidente Crocetta ha imposto di ridurre la quantità di rifiuti da smaltire in discarica, con conseguente trasferimento dell’immondizia in altre regioni. Nel frattempo insieme all’Assessore regionale Contraffatto, hanno messo a punto un nuovo piano che prevede la realizzazione di 8 termovalorizzatori”.

“In tutta l’isola – afferma il presidente provinciale di Federconsumatori – la tassa sui rifiuti è cresciuta del 23% rispetto al 2010, e, considerando i tagli che il governo nazionale ha attuato nei confronti dei comuni, a questi ultimi non rimane altro che recuperare i mancati fondi attraverso la tari. Anche il ministro Galletti aveva lanciato l’allarme sui rifiuti in Sicilia considerando tale situazione un “disastro”.
Un fiume di denaro sotto l’insegna dei “rifiuti” si sta distribuendo con gare alle quali partecipano una o due aziende e con una parcellizzazione delle stazioni appaltanti denunciata anche da Raffaele Cantone dell’anticorruzione senza che ci sia stato un solo intervento regolatore. In Sicilia il grande affare è blindato per i prossimi sette anni grazie ad appalti fatti, unico caso in Italia, senza gare centralizzate ma con 260 Comuni che hanno bandito appalti in proprio o in mini Ambiti. Con i sindaci che raccontano di gare milionarie alle quali partecipano pochissime imprese e il sospetto che vi sia una spartizione a tavolino della torta”.

“Il settore dei rifiuti manifesta le emergenze che si ripropongono ciclicamente ogni anno. A livello nazionale la discarica rappresenta il 34% dei rifiuti in un contesto nel quale la dotazione impiantistica è ancora oggi inadeguata, mal distribuita e insufficiente, in alcune aree obsoleta. Siamo ben lontani dal raggiungimento dell’obbiettivo della “discarica zero“
E’ chiaro che l’obbiettivo del pacchetto dell’Unione Europea di dare vita ad una economia circolare che trasformi tutti i rifiuti in risorsa è una strada tracciata che anche l’Italia non potrà che percorrere, per la sostenibilità ambientale e per il futuro delle nuove generazioni.
Appare evidente che serve una regia di governance nazionale in stretta collaborazione con le regioni, per ridurre il divario tra Nord e Sud e ri-orientare il modello di sviluppo, al fine di produrre e consumare meno rifiuti e prevedere una pianificazione partecipata e condivisa con i cittadini.
A questo va aggiunta la definizione di standard di qualità dei servizi, e criteri omogenei nella definizione delle tariffe. Tale obiettivo potrà essere raggiunto grazie alle nuove competenze attribuite all’Aeegsi, che diventeranno operative non appena verrà varato il testo unico dei servizi locali. In questo nuovo assetto dovranno avere un ruolo centrale le Associazioni dei Consumatori nel promuovere la partecipazione ed il controllo della qualità dei servizi, e diffondere una cultura della prevenzione e della sostenibilità nelle scuole e nella società civile”, conclude Capodici.

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