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Regioni ed Enti Locali

Rinnovo permessi di soggiorno per attesa occupazione. I sindacati chiedono di estendere a due anni la durata

cgil cisl uilIl 28 giugno mobilitazione nazionale con presidio presso la Prefettura di Agrigento.

CGIL, CISL, UIL chiedono al Governo di estendere a 24 mesi il permesso di soggiorno per i lavoratori stranieri che hanno perso il lavoro.

La crisi economica in Italia – scrivono i sindacati tramite i segretari generali provinciali, Massimo Raso, Maurizio Saia e Gero Acquisto – ha colpito duramente anche il lavoro degli stranieri, tanto che il tasso di disoccupazione degli stranieri ha raggiunto quota 17%.
Sono tantissimi i cittadini di Paesi Terzi che hanno perso il lavoro e non sono riusciti a trovarne uno nuovo entro un anno – termine previsto dallo Stato italiano per trovare una nuova occupazione. Oltre a questo dramma, gli stranieri vedono messa in discussione la propria permanenza regolare sul territorio nazionale stante le norme restrittive vigenti in materia di soggiorno in Italia. Come risultato, una parte di loro è dovuta andarsene per cercare lavoro all’estero.

La maggior parte, però, è finita nella trappola del lavoro sommerso, un tunnel da cui è difficilissimo uscire ed in cui vengono cancellati i diritti fondamentali, civili e del lavoro.
Con la legge 92/2012, lo ricordiamo, la durata del permesso per attesa occupazione è stata portata da sei mesi ad un anno (minimo). Il permesso può essere ulteriormente rinnovato per “tutto il periodo di durata della prestazione di sostegno al reddito percepita dal lavoratore straniero.
Tra il 2014 e il 2015, 300 mila permessi non sono stati rinnovati. Circa 200 mila sono scivolati nell’illegalità del lavoro sommerso, con conseguenze drammatiche.

Per questo motivo, da molto tempo Cgil, Cisl, Uil hanno chiesto al Governo di estendere la durata del permesso per attesa occupazione a due anni, “vincolando il provvedimento alla messa in atto di concrete politiche attive del lavoro…”.
Il lavoro nero (in molti settori produttivi) sta producendo situazioni di grave sfruttamento, spesso funzionale a fenomeni di tratta e lavoro forzato. Da qui la necessità di adottare provvedimenti legislativi atti a prolungare la durata del permesso per attesa occupazione (almeno a due anni) ed evitare che decine di migliaia di persone finiscano nelle mani del racket del lavoro nero e del grave sfruttamento.
Chiediamo altresì di fornire indicazioni univoche alle Questure, perché il permesso venga correttamente e in maniera omogenea rinnovato su tutto il territorio nazionale.

Organizzeremo – concludono le sigle sindacali – per questi motivi un presidio presso la Prefettura di Agrigento chiedendo ai Prefetti di ricevere una delegazione di rappresentanti delle nostre strutture territoriali“. 

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