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Curiosità

Rivoluzione egualitaria nel mondo del poker: lanciate sul mercato le carte “gender neutral”

Nonostante i passi da gigante degli ultimi anni, l’obiettivo della parità di genere non è purtroppo che un lontano miraggio. Ancora troppi, infatti, sono i pregiudizi e le discriminazioni nei confronti delle donne in ogni ambito delle nostre vite – lavorativo, educativo e riproduttivo, solo per citarne alcuni. Cause latenti di questa evidente disparità sono particolari solo in apparenza di poco valore o di cui molto spesso non ci si rende nemmeno conto. Modi di dire, semplici azioni e abitudini radicate ormai da secoli nella nostra cultura, ne sono un esempio. Avete mai pensato a quanto anche dietro una semplice partita a carte con gli amici – la più rilassante delle attività – possa nascondersi una discriminazione di genere? Tanto per iniziare, il re vale più della regina. Come se questo non bastasse, le quattro regine sono le uniche figure di sesso femminile contenute nell’intero mazzo di carte, mentre le loro controparti maschili trovano manforte nei fanti.

I mazzi di carte gender neutral

Le regole del poker saranno intoccabili, ma l’aspetto delle carte no. Questo è ciò che deve aver pensato Indy Mellink per lasciarsi per sempre alle spalle l’annoso problema della disparità di genere – per lo meno nel mondo del poker. La giovane psicologa forense olandese è di recente passata all’azione lanciando sul mercato un mazzo di carte di genere neutro. Sua Fonte d’ispirazione è stata la tredicenne Maayan Segal, che nel 2017 era riuscita ad autofinanziare il suo ambizioso progetto attraverso una piattaforma di Crowdfunding. Il risultato è stato il “QueenG”, il primo mazzo di carte in cui viene attribuito lo stesso valore a uomini e donne. Il segreto del successo della giovane israeliana era stato l’aggiunta del duca e della duchessa e la sostituzione del jack con il principe e la principessa. Indy si è però spinta oltre, riuscendo a eliminare completamente qualsiasi riferimento al sesso – e quindi alla disparità di genere – nelle suo mazzo. È così che, invece di re, regina e fante, i giocatori più “trasgressivi” possono finalmente sfidarsi a suon di colori. Nella nuova gerarchia dei valori, questi metalli preziosi hanno infatti sostituito le figure tradizionali più importanti. E pensare che questa – come tutte le idee più rivoluzionarie della storia – era iniziata quasi per caso, quando Indy cercò di spiegare le regole del gioco ai cuginetti. Proprio in quella occasione, non poté fare a meno di constatare – forse come già altre volte in passato – che il re è la carta più importante del mazzo. Per quale ragione, però? Perché questo onore non spetta alla regina? Così, la ragazza pensò che dalla finzione alla realtà il passo è breve e che questa seppur solo in apparenza sottile disuguaglianza non fa altro che riflettere la tendenza – già molto diffusa a livello socio-culturale – di normalizzare gli stereotipi sulle donne.

La opinioni sulle carte gender neutral

Le reazioni da parte dei giocatori professionisti non si sono fatte attendere. Berit Van Dobbenburgh – il rappresentante dell’associazione nazionale di bridge olandese – ha espresso un parere ambivalente. Se da un lato l’esperto ha apprezzato il coraggio delle giovani generazioni nel promuovere la parità di genere, dall’altro ha espresso dubbi sulla possibilità di cambiare le regole di gioco ufficiali. Questa opinione tradizionalista, però, non tiene in considerazione il ben più ampio gruppo degli amatori, costituito da coloro che vedono le carte come un bel passatempo per trascorrere fine settimana rilassanti. Ne è una dimostrazione l’incredibile successo dei mazzi di Indy, che ha immediatamente dovuto aumentare la produzione di 1.500 unità a causa delle enormi richieste del grande pubblico. Dai cinquanta esemplari per i familiari e gli amici più intimi, le sue carte sono ora disponibili in Belgio, Francia, Germania e gli Stati Uniti.

Il futuro delle disuguaglianze di genere

La strada che porta al riconoscimento e la completa realizzazione dei diritti delle donne è ancora lunga e irta di ostacoli, ma esempi come quelli di Indy sono portatori di speranza. Sono testimoni del potere delle idee più semplici che, se trasformate in azioni, sono in grado di rivoluzionare le nostre vite in meglio. Inoltre, si fanno anche portavoce della volontà delle persone di tutto il mondo – soprattutto dei più giovani – di sconfiggere le disuguaglianze e i pregiudizi di genere.

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