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Cronaca

Saluto di commiato della dirigente del Capuana di Aragona, Pina Butera: “Lascio una scuola viva, che funziona, organizzata di cui sono orgogliosa”

Con una cerimonia che si è svolta nei locali del Plesso Petrusella il Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Capuana di Aragona, Pina Butera,  ha portato il suo saluto di commiato alla città. La professoressa Butera, infatti, dopo aver maturato quarantadue anni di servizio nella Pubblica Amministrazione come docente prima e, dall’anno scolastico  2011-2012, come preside dell’Istituto Capuana, dal prossimo agosto andrà in pensione. A festeggiare e gioire con lei per questo grande traguardo c’erano il marito Sebastiano Sammartino, le figlie Ivana, Irene e Sandra, il genero Rosario ed i tre amati nipotini Francesco, Chiara e Giulio che, ha detto a margine del suo discorso: “Mi hanno fatto dono della veneranda condizione di essere nonna e mi hanno fatto scoprire l’aspetto più recondito e affascinante dell’amore incondizionato”. Alla cerimonia, presentata dalla maestra Loredana Spirio, c’erano proprio tutti: autorità civili, militari e religiose, parenti, amici, le colleghe Silvana Spirio, Graziella Fazzi, Floriana Ragalbuto e Graziella Parello, il personale scolastico, i rappresentanti del territorio e del mondo dell’associazionismo con cui la preside ha sempre lavorato nell’alleanza formativa e nella logica del patto educativo di comunità. Quarantadue anni d’impegno, di passione e di dedizione, in una società in continua trasformazione; in questi lunghi anni Pina Butera è riuscita a costruire una scuola sana, un vero luogo di apprendimento, di crescita personale e di sviluppo di valori essenziali, come la responsabilità, la tolleranza e il rispetto reciproco, avendo come valori fondativi  l’inclusione di tutti e di  ciascuno, l’affermazione delle pari opportunità e la visione della scuola come luogo,  di perequazione sociale ed individuale in sinergia con le famiglie, la società civile, l’amministrazione comunale e, soprattutto,  nel protagonismo di studenti, docenti e di tutte le risorse umane della scuola. Possiamo affermare che la professoressa Butera è stata quella che ha saputo accorgersi degli occhi bassi di chi non ce la fa, è stata la voce che guida e il silenzio che comprende, l’autorevolezza che rassicura e il sorriso che incoraggia,  come ha affermato un commosso Vicepreside, prof. Giuseppe Miccichè, nel suo intervento: “Sette anni fa ho iniziato il mio incarico di vicepreside, e da allora ho avuto il privilegio di camminare al suo fianco. In questi anni, la dottoressa Butera è stata per tutti noi molto più di una dirigente: è stata una presenza discreta ma costante, una guida autorevole ma sempre vicina, una figura capace di tenere insieme la scuola, senza mai alzare la voce. La sua porta è sempre stata aperta: per un docente con un dubbio, per un alunno in difficoltà, per un genitore preoccupato. E dietro quella porta c’era sempre lei, con il suo sorriso, con l’ascolto paziente, con la calma di chi sa che il dialogo è spesso più efficace di qualsiasi decisione rapida. In un tempo in cui la scuola affronta quotidianamente sfide complesse , lei ha scelto di puntare su ciò che spesso sembra scontato, ma non lo è: creare un clima di serenità autentica.
 Ha scelto la fiducia invece del controllo, la responsabilizzazione invece del comando. Ha fatto in modo che ognuno di noi potesse lavorare bene ma, soprattutto, potesse sentirsi bene e vivere il proprio lavoro con dignità e rispetto. Qualcuno, a prima vista, l’avrebbe definita una persona “normale”. Ed è proprio qui che si nasconde il suo segreto. Perché sotto quella naturalezza si cela una cultura vasta, una capacità argomentativa fuori dal comune, uno stile di scrittura limpido e preciso, sempre misurato. E anche – va detto – una sottile ironia, elegante, mai fuori posto, che rendeva tutto un po’ più leggero… ma mai superficiale. È così che si riconosce una vera guida: da chi riesce a unire la lucidità del pensiero alla leggerezza dello sguardo, da chi ha autorevolezza ma non ha bisogno di imporla, da chi non sta a capo, ma sta accanto, da chi non dimentica mai di essere, prima di tutto, una persona. Ha fatto di più che dirigere questa scuola: l’ha abitata. Una scuola dove ogni docente ha potuto insegnare con passione, dove ogni alunno ha appreso senza paura, dove ogni genitore si è sentito parte della comunità educante. La dottoressa Butera non è arrivata a ricoprire questo ruolo per caso. E anche se lei, con la sua consueta umiltà,
probabilmente sorriderebbe a questa affermazione, tutti noi sappiamo che c’è un motivo profondo per cui è stata chiamata a guidare questa scuola. Perché una scuola ha bisogno, sì, di organizzazione, di competenza, ma – soprattutto – ha bisogno di visione, di sensibilità, di equilibrio. E Pina ci ha donato tutto questo, giorno dopo giorno, con naturalezza e con rigore.   Non è stato il ruolo a renderla speciale. È lei che ha dato al ruolo un senso alto, autentico, coerente. Una di quelle persone che, pur mimetizzandosi tra gli altri, è nata per indicare la strada. Cara Pina, ci lasci un’eredità che va ben oltre le circolari, i verbali, i progetti. Ci lasci uno stile. E lo stile, in fondo, è ciò che resta anche quando tutto il resto cambia. Per questo, oggi non salutiamo solo una dirigente: salutiamo una persona che è stata il cuore di questa scuola”, ha concluso il prof. Miccichè.

A fare eco al vicepreside è stata la Direttrice dei Servizi Generali e Amministrativi, Angela Mallia, che si è soffermata sull’ inestimabile valore umano, oltre che professionale, della Dirigente che i questi anni è riuscita ad instaurare rapporti sempre improntati al rispetto reciproco, alla comprensione gentile e alla cura attenta alla valorizzazione di ciascuna persona, docenti, amministrativi, collaboratori, alunni, genitori e istituzioni: “Hai fatto del dialogo il fondamento di ogni rapporto interno ed esterno alla scuola – ha detto Angela Mallia –  gestendo sempre, con cordialità e sorriso, il gravoso impegno dirigenziale rivolto a diversi ordini e gradi scolastici. Instancabilmente hai assicurato la tua presenza premurosa in ogni momento e in ogni ambito della vita che si è svolta in questo istituto, assolvendo, con alta professionalità, il dovere nobile di guida e coordinamento delle attività, mostrando attenzione equilibrata per tutti. Di questa costanza, di questo senso del dovere, vissuto come missione, ciascuno con riconoscenza ti rende merito e ti ringrazia, perché hai contribuito sempre a creare e mantenere un clima distensivo e collaborativo, per mezzo di cui questa scuola tutta ha potuto godere di armonia e familiarità. Gli anni della tua dirigenza hanno segnato questa scuola per il tuo garbo, la tua discrezione e il tuo amore per il lavoro, grazie a cui hai mantenuto sempre alto il profilo dell’istituto. Con senso pratico e univocamente protesa al bene della comunità, hai lavorato per il suo benessere effettivo, senza mai cercare, ostentatamente, le luci dei riflettori e i palcoscenici: tutto esclusivamente per il bene della scuola, senza personalismi, all’insegna della cooperazione, quasi rispettando i canoni di una grande famiglia. Svolgere il mio ruolo di DSGA  al tuo fianco è stato  un onore ed un privilegio, la collaborazione tra dirigenza e amministrazione  non è sempre scontata ma con te è stata naturale, costruttiva, basata sul rispetto, la fiducia  e la stima reciproca . Il tuo immancabile sostegno e la tua costante guida è stata  preziosa e ti sono grata per essere stata sempre presente e disponibile”.

Alla cerimonia, dicevamo, erano presenti le autorità cittadine, tra gli altri, anche la Presidente del Consiglio Comunale, dott.ssa Stefania Di Giacomo Pepe che ha detto: “A nome mio personale, del Consiglio Comunale e dell’intera comunità di Aragona, desidero esprimere il più sincero e profondo ringraziamento per l’impegno, la passione e la dedizione con cui ha guidato l’Istituto Comprensivo Luigi Capuana in questi anni. Il Suo pensionamento rappresenta un momento importante, non solo per Lei e per la Sua vita personale, ma anche per la nostra città, che saluta oggi una figura di riferimento nel mondo dell’educazione e della formazione. La Sua presenza ha segnato un’epoca fatta di cambiamento, innovazione e, soprattutto, di attenzione verso i bisogni di ogni singolo studente, docente e famiglia. Desidero sottolineare come il Suo operato abbia sempre rispecchiato un alto senso delle istituzioni, unito a una sensibilità rara e a una profonda umanità. Il Suo stile sobrio, ma fermo, ha saputo coniugare rigore e comprensione, disciplina e accoglienza, facendo della scuola un luogo di crescita, rispetto e inclusione, lasciando un’impronta importante e duratura, che continuerà a vivere nei progetti realizzati e nel ricordo di chi ha avuto l’onore di lavorare al Suo fianco. Non possiamo dimenticare il Suo impegno costante per l’innovazione didattica, l’attenzione meticolosa alla formazione dei docenti, il dialogo costruttivo con le famiglie, e la cura appassionata per ogni studente, nessuno escluso. Ha saputo ascoltare, comprendere, intervenire. Ha vissuto la scuola non come un semplice incarico amministrativo, ma come una vera e propria missione educativa. Sotto la Sua guida, la nostra scuola ha affrontato sfide importanti, trasformandole in opportunità di crescita. Ha saputo interpretare i cambiamenti della società e della scuola con intelligenza e coraggio, anticipando i bisogni e accompagnando tutti i ragazzi verso nuove prospettive. Anche nei momenti più difficili, come quelli imposti dalla pandemia, la Sua leadership è stata solida, rassicurante, capace di motivare e tenere unita la comunità scolastica. Ma oltre alla Dirigente, desidero oggi salutare anche la persona: la Sua umanità, la Sua gentilezza, il Suo senso dell’umorismo mai invadente, la capacità di riconoscere e valorizzare le qualità altrui”.

In sala tanti  occhi lucidi, segno dell’affetto che l’intera comunità ha avuto e continuerà ad avere per la dirigente che siamo certi anche da pensionata continuerà a dare il suo contributo fattivo per la crescita culturale e sociale della comunità aragonese.

La festa si è poi chiusa con il profondo intervento della Dirigente Pina Butera: “L’idea di scuola che ho sempre avuto, l’obiettivo di realizzare negli anni della mia attività professionale, è stata quella di tracciare per gli utenti ed in particolare per gli studenti da un lato un percorso pedagogico, formativo ed educativo in grado di generare giovani capaci di essere cittadini autonomi, responsabili, competenti e, dall’altro, di costruire nelle scuole dove ho operato  sedi e siti  sicuri, presidi di legalità, luoghi ideali in cui trasmettere e far attecchire quei valori universalmente riconosciuti che costituiscono l’”humus” su cui affondare le radici delle conoscenze e della formazione.

Ho affrontato durante questi anni tutti gli importanti e cruciali passaggi della storia della scuola e di  questa in particolare,  non senza emozione e motivata preoccupazione in ragione, da un lato, delle sempre presenti e difficili contingenze che hanno attraversato il sistema scolastico nazionale, e , dall’altro, delle attese che inevitabilmente hanno caratterizzano l’aspetto gestionale in riferimento, soprattutto, alla complessità del sistema che pretende grande impegno, particolare attenzione alle esigenze di tutti, moderazione ed equilibrio profondi.

Ho preso parte in questi anni agli innumerevoli cambiamenti della nostra realtà  che con alterne vicende si sono prefigurati a volte con  scenari dubbi ed imprevedibili altre volte con un’oggettiva sofferenza  accompagnata ad un pericoloso allentamento dei valori e ad una generale e diffusa sfiducia  al  mondo in generale della scuola in una ristretta visione del  dialogo tra le parti

E tuttavia non una rassegnata apatia e neanche atteggiamenti di ineluttabile scoraggiamento hanno contraddistinto il mio operato all’interno della comunità educativa di questa scuola poiché in essa abbiamo, in un’ottica di sussidiarietà con il corpo docente, tenute vive e rinnovate le forze che intendevano affermare la piena disponibilità a concorrere al processo di rinnovamento orientato a valorizzare la libera circolazione dei saperi e ad affermare una virtuosa azione di insegnamento e formazione. E’ grazie all’impegno comune di tutto il mio personale scolastico, docenti e personale ATA, infatti, e  dietro la mia attenta regia, che la scuola si è fatta grande con un “progetto scuola” indirizzato alla qualità della didattica e al suo miglioramento, rispettoso dei tempi e dei ritmi di apprendimento degli alunni; un processo carico di tensione morale, attento all’esercizio saggio ed equilibrato della cultura dei diritti e dei doveri e particolarmente impegnato nella valorizzazione del merito senza privilegi di sorta, avvezzo al servizio efficiente della gestione amministrativa .

E degli studenti? Che dire?  Gran parte degli studenti di questa Istituzione sono,  perché li abbiamo fatti diventare così, alunni diligenti, operosi, vogliosi di percorrere un personale e collettivo cammino di crescita umana e culturale lontana dagli stereotipi presentati dai mezzi di comunicazione e dalle tendenze di certa massificazione di stili e modi di comportamento. Alunni, che hanno corrisposto con impegno rigoroso e motivazione individuale, adesione totale, critica e ragionata al comune progetto di lavoro.

Ed ancora…se è vero, come è vero, che la scuola è luogo di formazione integrale  e la qualità dell’offerta si misura, in parte, dal livello di soddisfazione degli utenti, fondamentale e basilare è stato il rapporto con le famiglie alle quali la scuola ha chiesto  collaborazione non su un piano formale  bensì  con azioni compartecipative  al processo  educativo, con atteggiamenti di scambio comunicativo, di  sinergica comunione di intenti e di indirizzo unitario.

Infatti, attraverso questa intrinseca collaborazione con l’Agenzia educativa famiglia, la scuola è riuscita a concretizzare gli sforzi e a realizzare il suo “mandato” di istruzione, formazione ed educazione.

Ma c’è di più. La scuola di Aragona da me diretta, non è rimasta chiusa in se stessa ed autoreferenziale, al contrario essa si è aperta al territorio inaugurando e perseguendo una stagione, lunga 18 anni, nella quale è risultato vincente ricorrere al principio di sussidiarietà e di cooperazione con le Istituzioni pubbliche e con gli Enti locali nella prospettiva di acquisire risorse aggiuntive ed investimenti nell’ottica e nello sviluppo di una precisa politica di pianificazione e progettazione integrata.

Un collegamento virtuoso, cioè, con le dinamiche di sviluppo culturale e sociale del territorio che ci hanno incoraggiato a perseguire grandi traguardi.

Realizzare tutto ciò non è stato facile e tuttavia, oggi sono più che consapevole di lasciare una scuola viva, una scuola che funziona, una scuola organizzata di cui sono spudoratamente orgogliosa di esserne stata Dirigente per tanti anni.

Ho avvertito a pieno la responsabilità dell’incarico e ho espletato il mio impegno con generosa donazione di me stessa, del mio modo di essere e di comunicare guardando a tutte le componenti che la costituiscono prima di tutto come  “persone” e poi con il ruolo che ricoprivano: docenti, DSGA, collaboratori amministrativi e scolastici, alunni e genitori, funzionari e politici sforzandomi di esercitare il mio ruolo con saggezza, moderazione e capacità di ascolto. Credo  di essere riuscita a realizzare un contesto scuola dove tutti si sono sentiti parte attiva e responsabili realizzatori del percorso nella consapevolezza di essere indispensabili ognuno nel proprio ruolo. All’interno di questo contesto il mio personale impegno è stato quello di promuovere, proporre, veicolare, incoraggiare costantemente e  in misura sufficiente e adeguato al bene comune, le iniziative dispiegando tutte le mie forze con coraggiosa determinazione e profonda volontà realizzativa. Oggi questo percorso e questa fervente attività per me finisce qui… sicura di affidare il gioiello creato nelle giuste mani”, ha concluso Pina Butera.

Dalla  redazione di scrivolibero i migliori auguri alla dirigente Butera per il suo pensionamento.