fbpx
Regioni ed Enti Locali Spalla

Scala dei Turchi, accessi contingentati e vigilanza attiva: firmata la convenzione tra Comune di Realmonte e Libero Consorzio di Agrigento

Dopo mesi di incertezze e polemiche sulla fruizione della Scala dei Turchi, uno dei luoghi simbolo della costa agrigentina e patrimonio naturalistico di fama mondiale, arriva una svolta: il Comune di Realmonte ha firmato una convenzione con il Libero Consorzio Comunale di Agrigento per garantire un accesso ordinato, controllato e sostenibile al sito.

Il celebre costone di marna bianca, noto per la sua straordinaria bellezza e per essere una meta turistica ambita a livello internazionale, era stato chiuso per ragioni di sicurezza e tutela ambientale. Lo scorso 8 maggio, il commissario comunale aveva disposto la riapertura alla fruizione, seppur con alcune limitazioni, per evitare danni al delicato ecosistema della scogliera.

La nuova convenzione prevede l’applicazione di specifiche linee guida che regolamentano gli ingressi con modalità contingentate. L’accordo coinvolge anche la polizia provinciale e la protezione civile, il cui impiego sarà valutato per il controllo degli accessi durante i prossimi due mesi, periodo cruciale per l’afflusso turistico.

Nel fine settimana appena trascorso è stato attivato il servizio di vigilanza a presidio dell’area. Contestualmente, è entrato in funzione il sistema di prenotazione online tramite il portale dedicato “My Scala dei Turchi”, che permette ai visitatori di pianificare la visita evitando sovraffollamenti. Sono inoltre in fase di attivazione postazioni fisiche di prenotazione negli stabilimenti balneari e nei locali pubblici della zona, grazie alla collaborazione con gli esercenti del territorio.

L’iniziativa del Comune e dell’ufficio Scala dei Turchi mira a trovare un equilibrio tra la necessità di tutelare un bene paesaggistico unico e il diritto dei visitatori di ammirarlo. Il nuovo sistema rappresenta un primo passo verso una fruizione responsabile e duratura del sito, con l’obiettivo di evitare che il turismo diventi una minaccia per ciò che dovrebbe invece valorizzare.