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Scala dei Turchi, il caso diventa politico

Una vera e propria bufera politica che, da Realmonte, arriva dritto fino alle stanze della regione e del parlamento nazionale.

Sta suscitando, come prevedibile, un gran clamore mediatico la notizia di un possibile accordo tra il privato proprietario della Scala dei Turchi ed il comune di Realmonte. Un’intesa che prevederebbe, tra le altre cose, una gestione congiunta per 70 anni dell’area con il 70% dei proventi da destinare al privato ed il 30% invece spettanti al comune.

Dopo la diffusione della notizia, arrivano le reazioni politiche soprattutto dall’area del Partito Democratico. Il deputato dem di Sciacca all’Ars Michele Catanzaro parla, in una nota, di un atto incomprensibile mentre il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo, presenta un’interrogazione al governo regionale. Anche l’ex sottosegretario ed attuale senatore Davide Faraone dovrebbe nei prossimi giorni presentare un’interrogazione in merito.

Nei social si critica soprattutto quella che viene definita una possibile “svendita” di uno dei beni paesaggistici più importanti della Sicilia, che porta nella nostra provincia migliaia di visitatori ogni anno.

Sulla vicenda c’è da registrare anche l’intervento dell’associazione MareAmico Agrigento: “Dobbiamo ricordare – si legge in un post su Facebook dell’associazione – Che la Scala dei Turchi è privata. Se lo Stato o la Regione sono interessate al bene privato, lo esproprino (pagando il giusto al proprietario) e poi gestiscano il sito nel miglior modo possibile, come è stato fatto per la valle dei templi”.

Di certo, nei prossimi giorni la vicenda è destinata a far discutere ulteriormente anche sotto un profilo prettamente politico.

Mauro Indelicato – Infoagrigento.it

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