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Sciacca, pugni e calci alla porta d’ingresso del Pronto Soccorso: denunciato riberese

In data 05 marzo 2021, su segnalazione pervenuta al numero di emergenza 112 NUE, in Sciacca personale della Polizia di Stato, interveniva presso il locale Ospedale.
Sul posto il personale operante apprendeva che un soggetto, successivamente identificato in A. G. di Ribera (AG), al fine di sollecitare e pretendere maggiori cure per un proprio congiunto, aveva preso a pugni e calci la porta d’ingresso di una delle stanze del Pronto Soccorso, ove il medico di turno stava prestando servizio, obbligandolo ad interrompere le operazioni di assistenza medica, minacciandolo e costringendolo a chiudersi all’interno della stanza. Il soggetto, che successivamente si allontanava dall’Ospedale, veniva segnalato all’A.G. dal personale operante per interruzione di un ufficio o servizio di pubblica necessità.

In data 05 marzo 2021, in Canicattì, personale della Polizia di Stato, in esecuzione di ordinanza di aggravamento emessa dalla Corte d’Appello di Palermo, ha sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari G.S., Canicattinese classe 2000.
Invero il predetto, già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Canicattì poiché indagato e condannato per diversi reati contro il patrimonio (furti e ricettazione), con ulteriore prescrizione dell’obbligo di permanenza domiciliare in orari serali e notturni, durante la sottoposizione violava più volte gli obblighi derivanti da detta misura cautelare.
Pertanto l’Autorità Giudiziaria, avendo accertato che la misura cautelare dell’obbligo di dimora era risultata insufficiente ed inadeguata a neutralizzare l’elevata ed allarmante proclività a delinquere manifestata dal G.S., ha inasprito la predetta misura in atto applicata con la misura cautelare degli arresti domiciliari.
Dopo gli adempimenti di rito, il giovane pregiudicato è stato condotto presso la sua abitazione per ivi rimanere a disposizione della A.G.

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