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Sequestrati villa con piscina e conti correnti a palmese

Maxi sequestro finalizzato alla confisca a carico del 42enne palmese N.R., eseguito dalla Divisione polizia anticrimine – sezione misure patrimoniali – su proposta del questore di Agrigento Rosa Maria Iraci e disposto dal Tribunale di Palermo – sezione misure di prevenzione – presieduto da Raffaele Malizia.

Sono stati sequestrati una villa abusiva residenziale con piscina edificata a Piano Daino a Palma di Montechiaro, 7 rapporti bancari-finanziari e una minicar per un valore complessivo di circa 750 mila euro.

N.R. era stato arrestato dalla Squadra Mobile il 18 settembre del 2009 dando seguito ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal gip del tribunale di Palermo su richiesta della Dda. Il palmese venne condannato in via definitiva a 5 anni e 4 mesi di reclusione per associazione mafiosa.

Secondo le accuse, N.R. sarebbe stato incaricato di riorganizzare Cosa Nostra a Palma di Montechiaro come emerso dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e dalle risultanze delle indagini nell’ambito delle operazioni denominate “Oro Bianco” del 13 gennaio 2021 e “Xydi” del 2 febbraio 2021 che hanno colpito numerosi soggetti ritenuti appartenenti a Cosa Nostra agrigentina.

“L’indagine sui flussi economici – indispensabile per arrivare ad una misura di prevenzione patrimoniale – ha riguardato il nucleo familiare e un periodo di circa 15 anni, dal 2005 al 2020. La divisione Anticrimine ha evidenziato la sproporzione fra i redditi dichiarati e le spese accertate, in particolare – ricostruisce la Questura – quelle per edificare abusivamente, su terreno agricolo di contrada Daino, una lussuosa villa vista mare a due elevazioni per complessivi 252 metri quadrati, accessoriata con patio e piscina di 60 metri quadrati, assicurata da N.R. – scrive la Questura – per calamità d’incendio per un controvalore di 750mila euro e utilizzata dallo stesso come abitazione estiva. All’ingresso spadroneggiano, in tipico stile hollywoodiano, alcune sculture in pietra raffiguranti dei leoni”.

Il Tribunale di Palermo ha pienamente accolto – hanno detto nel corso della conferenza stampa svoltasi stamane in Questura, il questore Rosa Maria Iraci e il primo dirigente Daniele De Girolamo – la richiesta di sequestro avanzata dal questore e la contestuale richiesta di applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.

Lo stesso Tribunale ha fissato per il 7 aprile la discussione della proposta di applicazione della misura di prevenzione personale oltre che della confisca dei beni sequestrati, trattandosi di una fase intermedia cautelare e quindi con carattere di provvisorietà. In ogni caso l’intero provvedimento non diverrà definitivo in quanto appellabile.

fonte SiciliaOnPress

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