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Servizio idrico verso la nomina del Consiglio d’Amministrazione Azienda consortile, Forum Acqua e Beni: “La politica dia prova di avere rotto con il passato”

Oggi, lunedì 5 luglio i sindaci della provincia di Agrigento si riuniranno per analizzare i curricula ricevuti e decidere i nomi dei tre componenti del C. d. A. dell’Azienda speciale consortile che si andrà a costruire per gestire il Servizio Idrico Integrato.
“Le nomine – scrive in una nota il Forum Acqua e Beni – arriveranno a circa una settimana dal terremoto giudiziario che ha portato agli arresti di Marco Campione e dei vertici delle società da lui create; un terremoto giudiziario che ha messo in luce un sistema di potere, corruzione e compromissione della politica, delle istituzioni, delle forze dell’ordine a tutti livelli col peggiore malaffare. Ad un tale disastro deve necessariamente seguire un risanamento etico, sociale e civile ancor prima che ambientale e gestionale”.

“La futura gestione, interamente pubblica e partecipativa, non dovrà solo fornire un servizio efficace, efficiente ed economico ma rappresentare il riscatto di una intera provincia. La politica è chiamata a dare prova di avere rotto definitivamente col recente passato, di avere a cuore sopra ogni cosa il bene di una collettività e di un territorio piegati per anni a sfregi e soprusi inenarrabili. La costituzione dell’azienda speciale consortile è un traguardo agognato e fortemente caldeggiato dal Forum Italiano e siciliano dei movimenti per l’Acqua e da tutti i comitati territoriali da cui è composto. Sarà il primo Ente di diritto pubblico a gestire in Sicilia il bene comune più prezioso senza finalità lucrative, con la partecipazione ed il controllo democratico delle cittadinanze, affinché non si possano ripetere gli orrori del passato. L’ATI di Agrigento ha intrapreso per prima la strada del rispetto della volontà popolare referendaria e della legge 19/15 vigente”.

“Ora il primo passo è fondamentale: per questo chiediamo alle ed ai signori sindaci che la scelta di lunedì sia oculata e svincolata da qualsiasi pressione politica; che i componenti del C. d. A. siano scelti in base alle effettive competenze in materia di servizi idrici, che non abbiano alcun trascorso, collegamento o vicinanza con i soggetti coinvolti nell’inchiesta giudiziaria o con ambienti ad essi ricollegabili, lontani da ogni possibile conflitto d’interessi o cointeressenza ad interessi diversi da quelli della collettività e del bene pubblico. Scelte trasparenti e limpide come l’acqua”.

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