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Cronaca Spalla

Si torna a parlare di rigassificatore a Porto Empedocle

La prima volta che a Porto Empedocle si parla di rigassificatore è il 2006: viene resa nota l’intenzione di Enel e di alcune società satellite di realizzare l’infrastruttura energetica a ridosso del porto e non distante dall’area che ha ospitato la fabbrica della Montecatini.

Da lì un lungo dibattito, tra favorevoli e contrari, che si espande fino alla vicina Agrigento dove nel 2009 l’allora sindaco Zambuto organizza un apposito referendum popolare.

Poi, allo stesso modo di come tutto è improvvisamente iniziato, tutto improvvisamente si è spento: dell’opera non si è saputo più nulla, lentamente si è avuta l’impressione che l’interesse di Enel fosse svanita ed il rigassificatore è progressivamente entrato nel dimenticatoio.

Gli empedoclini hanno ancora una fervida memoria dell’era industriale della cittadina, per questo a prescindere se si è favorevoli o contrari il rigassificatore infiamma gli animi ed i dibattiti ogni volta che si fa riferimento ad esso. Ed ora l’opera viene in qualche modo tirata fuori dai cassetti dopo la visita del presidente Xi Jinping a Palermo: si parla, in particolare, di un presunto interesse cinese alla costruzione del rigassificatore di Porto Empedocle.

Come prevedibile, si torna dunque a discutere di questa infrastruttura. Sviluppo ed occupazione, al pari però di timori sacrosanti per ambiente e paesaggio specie in un momento, quale quello attuale, in cui il territorio cerca di virare verso il turismo: per questo motivo il rigassificatore nel giro di pochi giorni è riuscito a scalare la classifica dei temi più dibattuti a Porto Empedocle come nei comuni circostanti.

Se ItaliaNostra ha già fatto sapere la contrarietà all’opera, l’associazione MareAmico ha chiesto chiarezza sul progetto: gli ambientalisti guidati da Claudio Lombardo, in particolare, hanno chiesto agli enti preposti l’accesso agli atti riguardanti la concessione dell’area destinata all’impianto di rigassificazione di Porto Empedocle. Si chiede, in particolare, se iter ed autorizzazioni di dieci anni fa siano ancora attivi e validi o meno.

Al momento però, è bene specificare che si parla di un “possibile” interesse cinese: è vero che l’opera è all’interno del dossier Cina presentato dal governo in vista della visita di Xi Jinping, ma altrettanto vero è che di concreto c’è poco o nulla.

Mauro Indelicato – Infoagrigento.it

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