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Regioni ed Enti Locali

Sicilia: approvato ddl sulle unioni civili

arsApprovato nel pomeriggio di ieri dall’Assemblea Regionale Siciliana il registro delle unioni civili. Le coppie di fatto saranno così in grado di potersi iscrivere e avere diritti relativamente a settori quali servizi sanitari, educativi e formativi.

Il ddl è stato approvato, dopo ampio dibattito, con 50 voti favorevoli, 5 contrari e 15 astenuti.
Il primo ad esprimere soddisfazione è stato il presidente della commissione Affari istituzionali all’Ars e relatore del ddl approvato oggi all’Ars, Antonello Cracolici, secondo cui “con l’istituzione del registro delle unioni civili la Regione riconosce molti diritti alle coppie di fatto: penso ad esempio all’ambito dei servizi sociali, sanitari, all’istruzione”. “Insomma – ha affermato Cracolici – una legge concreta, una piccola grande rivoluzione nella vita di molte coppie di siciliani che, a prescindere dall’orientamento sessuale e dalla loro identità culturale o religiosa, finalmente vedranno riconosciuti diritti fino a ieri negati”.

Il testo è stato approvato con i voti dei gruppi parlamentari regionali di Pd e M5s, mentre contrari alla proposta i deputati di Forza Italia; astenuti invece i parlamentari di Ncd, Lista Musumeci e Udc.

Durante il dibattito parlamentare anche il governatore siciliano, Rosario Crocetta, è intervenuto ribadendo che sul tema delle unioni civili alcune scelte “possono fare a pugni con le proprie scelte morali. Ma il legislatore – ha evidenziato Crocetta – legifera perché a tutti i cittadini vengano garantite opportunità di scelta. Questo è il tema. Abbiamo avuto dibattiti importanti nella vita del nostro Paese, dal divorzio fino all’aborto. Quando si parlò di divorzio, molti riferendosi al principio di indissolubilità del matrimonio erano contrari. Ma il tema è se un diritto al quale non si vuole ricorrere possa essere negato a chi invece lo vuole esercitare. E non mi pare che avere introdotto il divorzio in Italia abbia distrutto le famiglie”. “Anche sul piano della carità cristiana – ha concluso il governatore – non ci viene chiesto di giudicare gli altri, ma ci si chiede l’esercizio della carità, l’esercizio del perdono per chi è convinto che quelle persone vivano nel peccato. Soprattutto ci si chiede di non essere giudici, come dice il Vangelo. Chi siamo noi per giudicare chi vive nell’amore? Noi non siamo chiamati a giudicare, ma a legiferare”.

Secondo il gruppo parlamentare della Lista Musumeci, invece, la norma approvata sarebbe “inutile e dannosa. Inutile – hanno precisato in una nota –, perché non impedisce le assurde discriminazioni ai danni delle persone gay e non introduce alcun sostegno a favore delle unioni di fatto. Dannosa, perché serve solo ad alimentare illusioni e aspettative, senza alcun risultato concreto, proprio perché ogni novità legislativa spetta invece esclusivamente al Parlamento nazionale. È solo una iniziativa ipocrita, di speculazione politica“.

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