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Cronaca Politica Regioni ed Enti Locali

Sicilia, terremoto all’Ars: arrestati Mineo, Dina e Clemente

aula arsCon la pesante accusa di voto di scambio, trema l’Assemblea Regionale Siciliana dove un’inchiesta giudiziaria ha portato oggi agli arresti domiciliari due deputati regionali, Nino Dina eletto nell’Udc e oggi presidente della commissione Bilancio dell’Ars, e Roberto Clemente di Cantiere popolare-Pid, e l’ex onorevole Franco Mineo, già deputato di Grande Sud.

Con quest’ultimo risulta anche coinvolto nell’inchiesta Giuseppe Bevilacqua che sfiorò, sempre per il Pid Cantiere popolare, la vittoria al Comune di Palermo.
L’indagine è stata condotta dalla Guardia di Finanza del Nucleo speciale di polizia valutaria. Ai domiciliari è finito anche un finanziere, accusato di corruzione per alcuni presunti favori resi a Bevilacqua.
Per i pubblici ministeri di Palermo, coordinati dal procuratore Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Vittorio Teresi, il malaffare scoperto riguarda le elezioni regionali e le amministrative del 2012. Un voto, quest’ultimo, che secondo gli investigatori sarebbe stato condizionato dal “voto di scambio” reso dai personaggi coinvolti.

Il tutto sarebbe partito da una intercettazione che avrebbe portato a conoscenza dei finanzieri l’impegno di alcuni soggetti, ritenuti vicini a Cosa Nostra, per far confluire i voti su Giuseppe Bevilacqua in corsa per uno scranno a Sala delle Lapidi. Un’indagine partita da questo “fatto” e che è continuata anche per le successive elezioni regionali; da queste, si intuì come il “pacchetto” di voti del Bevilaqua servì ai tre candidati all’Ars, in cambio di denaro e la promessa di posti di lavoro.

Sul terremoto che hai coinvolto l’Ars è intervenuto anche il presidente dell’Assemblea, Giovanni Ardizzone che ha affermato: “Separare l’immagine e il ruolo dell’Assemblea regionale siciliana dai comportamenti penali e morali dei singoli è una vera fatica di Sisifo. Sono sempre più convinto che le inchieste siano dovute e necessarie, nell’interesse delle stesse istituzioni politiche, per fugare tutte le ombre ed individuare le responsabilità penali, che sono esclusivamente personali”.

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