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Regioni ed Enti Locali

Sicurezza sul lavoro, CGIL: “scandalosa situazione apparati ispettivi ad Agrigento”

cgilSu richiesta della CGIL si è svolto ieri in Prefettura un incontro per discutere della sicurezza sul lavoro nella provincia di Agrigento.

Il Prefetto Dario Caputo ha convocato oltre alle Organizzazioni Sindacali CGIL CISL UIL, anche le Organizzazioni dei Datori di Lavoro dei settori industria, commercio ed artigianato ma, soprattutto, i vertici degli Enti che, a vario titolo si occupano di sicurezza sul lavoro e di leggi in materia di lavoro: INAIL, Ispettorato del Lavoro, SPRESAL, INPS, Vigili del Fuoco ed inoltre i vertici di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza.

La richiesta di questo incontro è nata dopo l’ultimo infortunio mortale sul lavoro in questa provincia (a Castrofilippo morto un operaio di 29 caduto da un traliccio di telefonia mobile) che seguono i 2 lavoratori morti dell’ Ottobre 2017 di Naro nella diga Furore.
“Malgrado i morti e gli infortuni gravi, in questa provincia – dice Massimo RASO – nulla è cambiato sul terreno della prevenzione e della crescita di una cultura della sicurezza
In Italia, malgrado la crisi che ha fatto diminuire anche il numero complessivo degli infortuni, abbiamo numeri da guerra: 3 morti al giorno!
Come CGIL riteniamo che vada ripristinato in questa provincia il “tavolo/osservatorio” da tenere in Prefettura per capire come i vari Enti lavorano nell’opera di formazione, informazione e repressione del fenomeno.
Anche le OO. Sindacali e Datoriali devono/possono fare la loro parte per far crescere la cultura della sicurezza e facendo funzionare meglio di Enti Bilaterali e dispiegando appieno i Rappresentanti dei Lavoratori alla Sicurezza Territoriali (RLST) da affiancare agli RLS delle singole Aziende.
Occorre uscire dalla “cultura” tutta agrigentina secondo cui l’importante sia “mettersi le carte a posto”… ma occorre farlo veramente!”
Anche usando meglio i fondi che pure esistono (vedi, ad esempio, il bando ISI dell’INAIL).
“La cosa più grave emerse ieri è lo stato degli apparati che devono fronteggiare questa situazione Il Direttore Ispettorato Provinciale del Lavoro Arch. Vincenzo Sciarrabba ha detto che dei 50 dipendenti dell’Ispettorato solo 12 hanno la qualifica di Ispettori e di questi solo 7 sono effettivamente utilizzati, ma -ovviamente – non si occupano solo di sicurezza ma di tutto (da quello che devono fare su delega della Magistratura all’attività di controllo dei Patronati…
Questa situazione deve finire, abbiamo bisogno di accrescere e migliorare l’attività ispettiva, non solo in funzione repressiva ma anche di prevenzione ed informazione e la Regione deve assumersi per intero le proprie responsabilità riconnettendo l’intera gestione dei servizi che riguardano il lavoro”.
L’incontro si è concluso con l’impegno a rivedersi entro giugno per sottoscrivere un “protocollo” tra le parti che condensi gli impegni di ognuno.
“Devo dare atto al Prefetto – conclude Massimo RASO – di avere raccolto il nostro invito e dato impulso ad un lavoro che sarà utile, abbiamo l’esigenza di dare risposte concrete ed efficaci per la piena attuazione delle normative e che passa per il rafforzamento dei servizi ispettivi, il coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti per rafforzare il sistema di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro”.