Saranno portati davanti al giudice e processati per direttissima una donna di Canicattì e un uomo di Santa Elisabetta.
Nella serata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Campobello di Licata in esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio di Sorveglianza del Tribunale di Agrigento, traevano in arresto Emanuele Picone, classe 1973, disoccupato di Campobello di Licata, già noto alle
Arresti domiciliali per due canicattinesi.
Un recidivo, si può definire così il 32enne che è stato arrestato dalla polizia del commissariato “Frontiera”.
Scontava la misura cautelare con obbligo di firma, Antonio Massimino, misura che prevede non solo l’obbligo di dimora, ma anche degli orari da rispettare oltre i quali il pregiudicato non può e non deve uscire dalla propria abitazione.
Si aggrava la misura cautelare disposta per Ercole Longo.
Rigettata dal Giudice per l’udienza preliminare Francesco Provenzano la richiesta dell’avvocato Pennica di far riprendere il proprio lavoro al suo assistito Antonino Vetro.
Nessuno sconto di pena per il 41enne di Canicattì che nelle settimane scorse è stato posto agli arresti domiciliari.
Avrebbe dovuto trovarsi in casa a causa degli arresti domiciliari impostigli per ipotesi di rapina, invece un 18enne di Agrigento se ne stava a zonzo a bordo della sua auto.