“Quello che è accaduto a Lampedusa era ampiamente prevedibile, proprio la scorsa settimana avevo lanciato un nuovo allarme che però non è stato ascoltato da chi aveva il dovere di intervenire: un’imbarcazione utilizzata dai migranti e “abbandonata” nel nostro porto è affondata, lasciando fuoriuscire in mare il suo carico di carburante”.
Non sarebbero bastati i Vigili del Fuoco, sono anche intervenuti i sommozzatori per trarre in salvo un centinaio di persone a Menfi.

Erano state sequestrate dalla Guardia Costiera una volta ritrovate dopo gli ultimi sbarchi fantasma sul litorale licatese.

“Non vogliamo più barche di migranti abbandonate in spiaggia a marcire”. L’associazione ambientalista Mareamico Agrigento lancia ancora una volta l’allarme dopo i nuovi “sbarchi fantasma” sulle coste agrigentine.

“Da oggi Porto Empedocle godrà per la prima volta nella storia della nostra città presso lido azzurro (punta piccola) di una rampa di lancio per le imbarcazioni da diporto e stazionamento per i soci dell’associazione nautica punta piccola presidiata da S. Lo Presti, grazie anche al suo impegno di cittadinanza attiva”.

L’associazione ambientalista Mareamico Agrigento ha proposto al Governo italiano di modificare una circolare, al fine di permettere il riutilizzo delle imbarcazioni esito degli sbarchi fantasma.

“Un effetto collaterale della ripresa degli “sbarchi fantasma” sulle coste dell’agrigentino è l’aumento della presenza di piccole imbarcazioni sulle spiagge più suggestive delle nostre coste“.

Dopo lo sbarco di alcuni extracomunitari avvenuto in località Drasy, l’associazione ambientalista MareAmico Agrigento plaude alla tempestività degli uomini della Capitaneria di Porto.