“Ha agito nell’adempimento del dovere di salvataggio previsto dal diritto nazionale e internazionale del mare”. Il Gip del Tribunale di Agrigento ha disposto una nuova archiviazione per Carola Rackete, già comandante della nave “Sea Watch” dopo che, lo scorso aprile, era stata definitivamente prosciolta dall’accusa di resistenza a
“NO all’arresto di Rackete”: correttamente in base alle disposizioni sul “salvataggio in mare”, la comandante della Sea Wacht Carola Rackete è entrata nel porto di Lampedusa perché “l’obbligo di prestare soccorso non si esaurisce nell’atto di sottrarre i naufraghi al pericolo di perdersi in mare, ma comporta l’obbligo accessorio e
“La complessità della vicenda e i comprensibili ritardi della polizia giudiziaria rendono necessaria la proroga delle indagini”. Sono queste le motivazioni che hanno spinto il pubblico ministero della procura di Agrigento, Gloria Andreoli, a chiedere al gip di potere indagare per altri sei mesi su Carola Rackete.
È stato rigettato il ricorso della procura di Agrigento contro la scarcerazione di Carola Rackete, la capitana della Sea Watch 3 che nello scorso mese di giugno si è resa protagonista dello speronamento di una motovedetta della Guardia di Finanza all’imbocco del porto di Lampedusa.
Fissata l’udienza in Cassazione sul “caso” Carola Rackete, la comandante della nave Ong “Sea Watch 3” arrestata lo scorso 29 giugno con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e resistenza o violenza a nave da guerra.
I coordinatori della Commissione LIBE del Parlamento europeo hanno oggi dato il via libera alla composizione del panel di esperti dell’audizione su “ricerca e soccorso nel Mediterraneo”.
“Da settimane Matteo Salvini conduce una campagna diffamatoria nei confronti della Ong per cui lavoro, Sea Watch Onlus, avendo affermato in molteplici occasioni pubbliche che si tratterebbe di un’organizzazione illegale e fuorilegge”. Con queste motivazioni, riportate dall’AdnKronos, Carola Rackete ha deciso di querelare l’oramai ministro dell’interno Matteo Salvini.
La scarcerazione della comandante della nave Ong tedesca “Sea Watch 3” Carola Rackete è una “conclusione contraddittoria, errata e non adeguatamente motivata”.
Terminato prima del previsto l’interrogatorio di Carola Rackete presso il tribunale di Agrigento. La ragazza tedesca, indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, non ha rilasciato particolari dichiarazioni al termine del colloquio con i magistrati, delegando il proprio legale a parlare con i tanti cronisti presenti in via Mazzini.
Nuova “puntata” del caso Sea Watch ad Agrigento: oggi a partire dalle 10:00 è previsto l’interrogatorio di Carola Rackete, la capitana della nave Sea Watch 3 indagata per resistenza e per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.