Arresto confermato dal Tribunale del Riesame di Palermo nei confronti del netturbino favarese, fermato lo scorso 10 gennaio con l’accusa di violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni ai danni della figlia.
Chiede l’annullamento del provvedimento restrittivo il difensore dell’operatore ecologico accusato dalla figlia di avere perpetrato degli abusi.
Presentato il ricorso al Tribunale del Riesame. Gli avvocati difensori dell’operaio favarese accusato di violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni ai danni della figlia, hanno depositato la richiesta di fissazione dell’udienza.
E’ accusato di aver abusato della figlia. L’uomo, un favarese di 50 anni è finito nei guai mercoledì scorso, dopo che i Carabinieri lo hanno posto agli arresti con l’accusa di violenza sessuale e maltrattamenti.
I Carabinieri di Agrigento hanno eseguito un’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere, emessa dal GIP del locale Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un favarese ritenuto responsabile di violenza sessuale e maltrattamenti commessi ai danni della figlia.
Sarebbe andato in escandescenza per alcune amicizie “poco gradite” della figlia. Un padre agrigentino avrebbe così rimproverato la figlia il giorno di Natale. Una lite sfociata in schiaffi e voci che hanno reso necessario l’intervento dei Carabinieri.
Una giovane mamma di Lucca Sicula è stata condannata al risarcimento nei confronti dell’ex marito e dei nonni paterni.
Avrebbe lasciato la figlia disabile e il proprio cagnolino “parcheggiati” in auto nello spiazzale dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento.
“È tutta colpa mia: vi scrivo con grande umana sofferenza per l’ennesimo boccone amaro che la mia famiglia è costretta a inghiottire dopo avere appreso la notizia che una proposta, seppur informale, di lavoro seppur temporaneo è stato rifiutato a mia figlia Veronica per colpa di avere un padre che ha denunciato la mafia della […]
Non avrebbe riportato la piccola figlia alla ex convivente. Finisce così nei guai un empedoclino che è stato denunciato alla Procura della Repubblica.