Acque nere collegate alle condotte delle acqua bianche. Arrivano le ingiunzioni di pagamento dopo i casi scoperti nel 2014 dagli agenti della Polizia Municipale di Agrigento fra le vie Teti e Apollo.
Procede da parte del Comune di Agrigento l’attività di pulizia dei luoghi interessati dall’esondazione del fiume Akragas.
“Lo scorso week end il fiume Akragas in piena ha vomitato in mare di tutto. Attualmente tonnellate di rifiuti coprono le nostre spiagge, soprattutto ad ovest del fiume, nella zona di Babbaluciara e Maddalusa”.
Situazione tranquilla in questo sabato lungo il fiume Akragas. Dopo quanto accaduto appena una settimana fa, c’era preoccupazione per via delle piogge di queste ore tra gli abitanti dei quartieri antistanti l’alveo del fiume.
Case allagate, strade piene di fango e disagi dopo l’ondata di maltempo che nel tardo pomeriggio di ieri ha causato l’esondazione del fiume Akragas.
Un’evoluzione repentina quella che si è avuta nelle ultime ore, figlia del violento temporale che ha colpito Agrigento intorno le 19:00 di questo sabato.
“Finalmente, dopo alcuni mesi, sappiamo qualcosa di più sulla causa della morte di diverse decine di anatre e qualche pesce alla foce del fiume Akragas”.
Il Libero Consorzio di Agrigento, nell’atto di passare al setaccio le autorizzazioni allo scarico degli abitanti, avrebbe scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora.
L’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento sta monitorando con attenzione il fenomeno legato alla moria di volatili e di pesci in prossimità della foce del fiume Akragas a Maddalusa.
Il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Giovanni Di Caro, ha presentato una interrogazione parlamentare all’Ars con risposta scritta ed urgente per chiedere verifiche urgenti sul rischio di disastro ambientale e tutela alla salute, nella foce del fiume Akragas; sullo stato delle acque del fiume Naro e sulla balneabilità delle coste agrigentine.