“Se l’arresto del boss rappresentò una vittoria dello Stato sulla mafia, lo stesso non può dirsi per la sua morte, avvenuta senza che si sia mai riusciti a fare chiarezza su alcuni dei momenti più bui della storia italiana”.
“Volendo parafrasare Riccardo Cocciante, potremmo riscrivere la parte iniziale della sua canzone: non dico che dividerei una montagna, ma andrei a piedi certamente a Bologna, per un voto in più…”
“Desidero esprimere pubblicamente un apprezzamento nei confronti del Sindaco di Porto Empedocle e del Parroco della Parrocchia Maria SS. del Carmelo, per l’opera di sensibilizzazione svolta e il patrocinio al “Convegno sul contrasto e la prevenzione della violenza di genere”, tenutosi ieri, 28 giugno 2017, presso la Torre Carlo V, organizzato dall’“Associazione
Un paese senza memoria è un paese senza futuro! Quante volte abbiamo sentito ripetere questa frase? Quante volte i resti mortali di uomini illustri, di eroi, sono state traslate per essere deposte in nuovi sepolcri?
Non usa mezze frasi Giuseppe Ciminnisi – coordinatore nazionale dei familiari di vittime di mafia dell’associazione “I cittadini contro le mafie e la corruzione” – nell’affrontare Il problema della mancata copertura finanziaria in ordine alla questione della equiparazione della condizione giuridica delle vittime della mafia e del terrorismo.
Dopo le polemiche sulle dichiarazioni del candidato sindaco di Agrigento della coalizione di Agrigento 2020, Silvio Alessi, che ha anche suscitato l’interesse delle tv nazionali, prima fra tutte Striscia la Notizia, interviene il coordinatore nazionale “Familiari vittime di mafia”, Giuseppe Ciminnisi (in foto) che afferma: