“La invitiamo a effettuare il pagamento entro 5 giorni dalla notifica di questo avviso. Trascorso inutilmente questo termine, procederemo, come previsto dalla Legge, a esecuzione forzata”.
“La revoca del servizio di scorta all’amica e testimone di giustizia Valeria Grasso è una decisione priva di senso che ci lascia sgomenti”.
“Lancio un accorato appello al Governo e alla signora Ministro dell’interno Lamorgese affinché sia data la delega ad uno dei viceministri per la presidenza della Commissione Centrale per la definizione e l’applicazione delle misure speciali di protezione”.
“Apprendiamo che sarà in discussione presso la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati lo schema di decreto ministeriale recante il regolamento in materia di assunzione dei testimoni di giustizia”.
“Nella mia duplice veste di testimone di giustizia e di Presidente della Associazione Nazionale Testimoni di Giustizia sento il dovere di chiedere, con urgenza, che sia affidata ad uno dei viceministri, Vito Claudio Crimi e Matteo Mauri, l’incarico di Presidente della Commissione Centrale per la definizione e applicazione delle speciali misure di protezione,
Sul web non è più disponibile il sito internet www.ignaziocutro.it, la pagina web curata dal testimone di giustizia bivonese e che nel tempo era diventato il portale di riferimento per gli imprenditori taglieggiati che dal sito, attingevano ai contatti dello stesso Ignazio Cutrò da cui ricevevano un incoraggiamento a denunciare il racket delle estorsioni.
L’Associazione Nazionale Testimoni di Giustizia lancia un accorato appello al Presidente Conte e al M5S e PD, affinché si affidi l’incarico di Sottosegretario agli interni con delega alla Commissione Centrale, per intenderci la Commissione che si occupa di testimoni di giustizia e collaboratori di giustizia, a persone di comprovata capacità, conoscenza e
Il presidente dell’Associazione Nazionale Testimoni d Giustizia, Ignazio Cutrò, aderisce all’Associazione antimafia” In movimento per la Legalità”.
Archiviata, con condanne per oltre 330 anni di carcere, la sentenza di primo grado del processo “Montagna”, scaturito dall’omonima operazione antimafia ed emessa lo scorso 25 luglio al Tribunale di Palermo, evidenzia, ancora una volta, come qualcosa sulla valutazione dei rischi a cui sono soggetti Ignazio Cutrò e i suoi familiari, non ha funzionato.
Oggi nell’ambito della presentazione, a Palazzo San Macuto, della relazione annuale sui testimoni di giustizia è stato impedito al testimone di giustizia Pino Masciari di partecipare al convegno.