Una testa mozzata di una capra con i bocca alcune cartucce. Il macabro ritrovamento è stato fatto all’ingresso di una agenzia di onoranze funebri a Favara.
Non avrebbe saputo di essere sotto processo da ben sette anni poiché accusato di bancarotta fraudolenta. Un giudizio che ha portato ad una condanna – nei tre gradi di giudizio – a tre anni e sei mesi di reclusione.
Non avrebbe garantito la sicurezza dei lavoratori impegnati nei lavori di ampliamento dell’isola ecologica della “Perriera” a Sciacca. Con questa accusa un imprenditore 57enne originario del nisseno è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Sciacca per violazioni al testo unico sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.
Sorpresi a lavorare “in nero” e senza alcun permesso di soggiorno. Sarebbero cinque gli operai di nazionalità tunisina scoperti dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro del Comando provinciale di Agrigento, unitamente ai loro colleghi della Compagnia di Canicattì, nell’ambito di un mirato controllo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Un giovane imprenditore di Campobello di Licata ha ricevuto una busta contenente 3 cartucce calibro 7,65. La busta sarebbe stata ritrova davanti il cancello di ingresso del fondo agricolo di proprietà del padre.
Il corpo senza vita di un imprenditore 48enne è stato trovato all’interno di una abitazione a Lampedusa. A fare l’amara scoperta i militari dell’Arma dei Carabinieri della locale Stazione.
Sono due i denunciati, un medico ed un imprenditore, i denunciati – in stato di libertà – alla Procura della Repubblica di Agrigento per l’ipotesi di reato di falsità ideologica. I due – secondo l’accusa – avrebbero dichiarato falsamente di avere effettuato le visite mediche a due operai attestando una data anteriore rispetto
Presunte violazioni in un cantiere edile di contrada “Monte Grande” in territorio di Palma di Montechiaro. I Carabinieri del nucleo Ispettorato del Lavoro del Comando provinciale di Agrigento hanno denunciato, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Agrigento un imprenditore ritenuto responsabile di omessa redazione e stesura del Piano Operativo
Un 47enne agrigentino, imprenditore edile, è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Agrigento poiché accusato di avere messo la consegna dei dispositivi di protezione individuale ai lavoratori, nonché per avere omesso di informare i lavoratori sui rischi connessi all’attività e per mancanza dei servizi igienici nel cantiere.
La Direzione Investigativa Antimafia di Agrigento, su disposizione del Tribunale Misure di Prevenzione di Palermo ha eseguito la confisca di parte dei beni a carico di un imprenditore originario dell’hinterland palermitano, attivo nel settore edilizio e dell’agricoltura.