Divieto di dimora in provincia di Agrigento.Con questa misura cautelare, l’ex Sindaco di San Biagio Platani, Santino Sabella, è stato scarcerato dopo due anni.
Partito ieri il processo scaturito dall’inchiesta antimafia denominato “Montagna” che ha sgominato nell’agrigentino presunte famiglie appartenenti a Cosa Nostra.
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dai legali difensori dell’ex Sindaco di San Biagio Platani, Santino Sabella, arrestato lo scorso 22 gennaio nell’ambito dell’operazione antimafia denominata “Montagna”.
Ricorso da rigettare per il procuratore generale della Cassazione con il quale i difensori dell’ex Sindaco di San Biagio Platani ne chiedevano la scarcerazione.
Si dimette il Sindaco di San Biagio Platani, Santino Sabella, coinvolto nell’operazione antimafia denominata “Montagna” che lo scorso 22 gennaio ha sgominato i vertici di due presunti mandamenti e di sedici famiglie presumibilmente appartenenti a “Cosa Nostra” agrigentina.
E’ fissata per venerdì prossimo l’udienza al Tribunale del Riesame che esaminerà il ricorso presentato dagli avvocati difensori del Sindaco di San Biagio Platani, Santino Sabella (in foto) arrestato lo scorso 22 gennaio nel blitz antimafia denominato “Montagna” che ha disarticolato diverse famiglie ritenute mafiose nell’agrigentino.
Chiedono la scarcerazione gli avvocati difensori del Sindaco di San Biagio Platani, Santo Sabella, finito nei guai nell’ambito dell’operazione antimafia denominata “Montagna” scattata lo scorso 22 gennaio e accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Nega ogni tipo di contatto con presunte famiglie mafiose. Il Sindaco di San Biagio Platani, Santino Sabella, si difende dalle accuse dopo essere stato arresto con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.
Dopo l’operazione antimafia denominata “Montagna” che ha disarticolato i vertici di due mandamenti e di sedici famiglie di “Cosa Nostra” agrigentina, il Sindaco di San Biagio Platani, Santino Sabella (in foto), è stato sospeso dalla carica dalla Prefettura di Agrigento.
Emergono i primi particolari nell’ambito del blitz antimafia denominata “Operazione Montagna” eseguita dai militari dell’Arma dei Carabinieri che ha portato a cinquantasei ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti dei vertici dei mandamenti e delle famiglie mafiose di “Cosa Nostra” agrigentina.