“Destano non poche preoccupazioni le recenti scarcerazioni di boss detenuti, attribuite all’epidemia di Coronavirus. Non v’è dubbio che la scarcerazione di un boss rappresenta per noi familiari di vittime di mafia il riaprirsi di una ferita mai cicatrizzata. Dinanzi il susseguirsi delle notizie in merito, sentiamo il dovere di intervenire affinché il Covid-19 non diventi
Annullate dalla Corte di Cassazione quattro scarcerazioni stabilite dal Tribunale del Riesame di altrettanti soggetti finiti nei guai nell’ambito dell’operazione antimafia denominata “Montagna” che avrebbe sgominato i presunti vertici di due mandamenti e di sedici famiglie presumibilmente appartenenti a “Cosa Nostra” agrigentina.
Annullate due scarcerazioni dalla Corte di Cassazione per altrettanti indagati nell’ambito dell’operazione antimafia denominata “Montagna” condotta dai militari dell’Arma dei Carabinieri nell’agrigentino che ha disarticolato i presunti vertici di due mandamenti e di sedici famiglie presumibilmente appartenenti a “Cosa Nostra” agrigentina.
Scarcerate altre quattro persone coinvolte nel blitz antimafia denominato Montagna che lo scorso 22 gennaio ha sgominato i presunti vertici di due presunti mandamenti e di sedici famiglie presumibilmente appartenenti a “Cosa Nostra” agrigentina.
Sarebbero mancati gli indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari, per tale ragione, i giudici del riesame di Palermo avrebbero scarcerato Vito Bucceri, 44 anni, Pellegrino Scirica, 61 anni, Tommaso Gulotta, 51 anni, Domenico Friscia, 53 anni.
Tornano in libertà, ma con l’obbligo della firma giornaliera i cinque manifestanti arrestati lunedì scorso dopo i momenti di tensione tra manifestanti e Forze dell’Ordine a seguito della ripresa delle demolizioni delle costruzioni abusive a Licata.