fbpx
Cultura Regioni ed Enti Locali

Teatro Pirandello, “sold-out” per lo spettacolo di Mario Incudine: un viaggio sulle note di Domenico Modugno

mario-incudine1Si esce soddisfatti dal teatro dopo aver visto “Mimi, da Sud a Sud sulle note di Domenico Modugno”, lo spettacolo di e con Mario Incudine che è andato in scena lo scorso fine settimana al “Pirandello” di Agrigento.

In un teatro “sold out” l’artista siciliano è riuscito a scaldare e conquistare gli spettatori regalando una grande prova di “Teatro–Canzone”.

L’attore è esilarante: un interprete straordinario che balla, canta e suona. Incudine ci riporta al Modugno giovane e trasmette un’energia che ferma il tempo dei ricordi a quando “Mimì” correva al galoppo su un cavallo bianco cantando “L’avventura” nella miniserie televisiva del 1965 “Scaramouche”. L’artista, poi, si sofferma a dialogare col pubblico in sala che, compiaciuto, ride ed applaude a scena aperta.
Lo spettacolo è ben strutturato ed ha una partitura originale, seducente e piacevole da seguire.

Gli autori, con intelligenza, non banalizzano il testo e, soprattutto, non provano (e non vogliono) “confezionare” una parodia su Modugno. Anzi, l’autenticità della sceneggiatura consiste proprio in questo: scavare nei testi delle canzoni di Modugno, rielaborarli e, attraverso i monologhi, restituirli al pubblico per una nuova rilettura.

“Mimì da Sud a Sud sulle note.” ripercorre i primi anni di carriera di Domenico Modugno attraverso le sue canzoni che hanno segnato la storia della musica italiana: si ascoltano brani come “U pisci spada”, “La donna riccia” ,“ Cavaddu ciecu de la miniera”, “La sveglietta”, “Attimu d’amauri” “La cicoria” e tanti altri cavalli di battaglia di “Mimmo”. I tempi vengono, poi, legati da una drammaturgia scritta da Sabrina Petyx e ritmati dalle note della virtuosa e scenografica orchestra formata da Antonio Vasta, pianoforte, fisarmonica e organetto, Antonio Putzu, fiati, Manfredi Tumminello, chitarre e bouzouki, Pino Ricosta, contrabbasso ed Emanuele Rinella, batteria.

mario-incudine2Protagonista indiscusso dello spettacolo è Mario Incudine, un artista poliedrico che sul palcoscenico rimane sempre fedele a se stesso ed alle sue origini. L’artista piace, stupisce ed emoziona, un vero mattatore, un perfetto “one man show”. I testi, inoltre, risentono di forti contaminazioni culturali con riferimenti all’avanspettacolo e rimandano alle macchiette mimiche di Antonio De Curtis, mentre nell’innesto dei “tammura” del “ friscalettu” e nella cadenza ritmica della parlata di Mario Incudine (che ricorda la metrica dei “Cunti” dei pupari) si percepisce tutta la sicilianità dell’artista ennese. Da “Sud a Sud” è anche una metafora del viaggio; è necessario partire, lasciare la propria terra per ritrovare, poi, a piedi nudi, la propria identità, il legame indissolubile con il proprio territorio, le proprie radici. Così, Mario Incudine, scalzo sul palcoscenico del “Pirandello”, si congeda dal pubblico cantando a cappella le “nove note” che hanno reso famoso Domenico Modugno nel mondo: “Nel blu dipinto di blu”.

È stato appassionante – ha detto Incudine alla fine dello spettacolo – battezzare lo spettacolo nel posto in cui Domenico Modugno si radicò come siciliano e dove è stato, anche, consigliere comunale. Lui era di Polignano a Mare, ma Agrigento ha rappresentato il paradigma della sua identità siciliana”.

Incudine è “Una forza della natura” ha affermato, infine, sul palco il regista Moni Ovadia e rivolgendosi al pubblico ha aggiunto: “Siate fieri di vivere in questa terra magica e misteriosa dove l’umanità troverà il suo riscatto”.

Possiamo sicuramente affermare che “Mimì” è stato uno degli spettacoli più belli di questa prima parte del cartellone del “Pirandello”. Una stagione che, spettacolo dopo spettacolo, stupisce, emoziona e riserva, sempre, piacevoli sorprese, in attesa del ritorno del capolavoro registico di Gaetano Aronica “Vestire gli ignudi” di Luigi Pirandello, in scena venerdì 22 dicembre prossimo.

Luigi Mula