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Tutto pronto ad Agrigento per “Figli della stessa terra”: due giornate di studi, mostra e performance teatrali

E’ tutto pronto a Villa Genuardi, sede della Soprintendenza di Agrigento, per le due giornate di studi (3 e 4 settembre) dedicate a Pirandello e Sciascia. “Figli della stessa terra”, il progetto nato da un’idea del Soprintendente Michele Benfari e con la direzione artistica dell’italianista Salvatore Ferlita, prevede dibattiti, performance teatrali e, fino al 31 ottobre, la mostra fotografica con gli scatti di Angelo Pitrone e una dozzina di immagini d’archivio della Soprintendenza. All’inaugurazione di oggi, ore 18.30, sarà presente l’Assessore regionale dei Beni Culturali Alberto Samonà.

Sotto la lente d’ingrandimento di letterati, intellettuali e artisti sarà il rapporto di filiazione intellettuale fra il premio Nobel Luigi Pirandello e il “maestro” di Regalpetra che più volte, nel corso della sua esistenza, fece riferimento al debito intellettuale con il drammaturgo, fino a dire: “Tutto quello che ho tentato di dire, tutto quello che ho detto è stato sempre, per me anche un discorso su Pirandello”. La mostra fotografica sarà visitabile dal lunedì al venerdì, solo di pomeriggio: 15.30 – 18.30. Ingresso libero (ultimo ingresso ore 18).

Nota: accesso solo con green pass o certificazione di un test Covid19 nelle ultime 48h.

Venerdì 3 settembre, inaugurazione ore 18.30

Ad introdurre le due giornate di studi sarà Salvatore Ferlita con “Girgenti e Regalpetra, Spoon River mediterranee”, un’analisi comparata di alcuni paesaggi letterari e reali dei due autori dove si documenta il legame, prima intellettuale e poi affettivo ed esistenziale, di Sciascia con Pirandello. “Un legame molto personale, quasi viscerale – spiega il critico letterario – che spinse Sciascia in ogni momento della carriera di scrittore a tornare allo scrittore agrigentino, tanto da rivolgersi a lui, a un certo punto, chiamandolo “padre”.

A seguire lo scrittore e giornalista Roberto Alajmo ripercorre le tappe del rocambolesco rientro ad Agrigento delle ceneri di Pirandello, episodio ricostruito con sagace ironia nel volume omonimo arricchito dalle illustrazioni dell’artista Mimmo Paladino (ed. Drago, 2008). Quindi un recital con l’attore e regista Alfonso Veneroso che, accompagnato dal timbro malinconico del violoncello di Mauro Cottone, fra drammaturgie e saggi, proporrà un excursus fra le più significative pagine dei due autori.

La mostra fotografica di Angelo Pitrone

A cura di Stefano Milioto, presidente del Centro Nazionale di Studi Pirandelliani, seguirà la presentazione della mostra fotografica “Pirandello e Sciascia, figli della stessa terra” (Agrigento, Villa Genuardi, 3 settembre – 31 ottobre 2021): una rilettura di luoghi iconici dei due autori attraverso l’obiettivo di Angelo Pitrone. In mostra, insieme a una dozzina di foto di Pirandello e famiglia provenienti dagli archivi della Soprintendenza, sono una trentina di scatti realizzati da Pitrone nei luoghi pirandelliani delle campagne del Caos e a Porto Empedocle; scorci di Racalmuto, cittadina che cento anni fa, l’8 gennaio 1921, diede i natali a Sciascia e infine una dozzina di intensi ritratti del “maestro di Regalpetra” realizzati da Pitrone negli anni Ottanta, alla Noce, la casa di villeggiatura dove hanno preso vita molte pagine dello scrittore politico “più influente e scomodo della seconda metà del Novecento”.

Sabato 4 settembre

Si prosegue sempre alle 18.30, con la conversazione fra il critico letterario Massimo Onofri e il filosofo Alfonso Maurizio Iacono che, coordinati da Ferlita, dialogheranno sul tema “Un misteriosa combinazione. Pirandello, Sciascia e le radici telluriche della scrittura”. A seguire, con il commento sonoro del contrabbasso di Sandro Sciarratta, sarà di scena Gianfranco Jannuzzo con “La provincia dei destini incrociati”: una performance teatrale che sulla rotta di un rigoroso quanto evocativo percorso tematico – le lucciole, il potere, il Risorgimento tradito, la luna, la mafia, la follia, l’infanzia e la morte – vede il popolare attore agrigentino misurarsi nel segmento del teatro impegnato orchestrando un coro a due voci con brani dei due autori.

“Pirandello e Sciascia – spiega Salvatore Ferlita – rappresentano una sorta di inscindibile binomio, una abbagliante e misteriosa combinazione (tutta agrigentina) sulla quale con queste due giornate di studio e con la mostra, si vuol puntare un grandangolo per illuminare le zone d’ombra che ancora rimangono”. Sul progetto, che cade nell’anno delle celebrazioni per il centenario della nascita di Sciascia, interviene anche il soprintendente, l’architetto Michele Benfari: “Era impossibile – commenta– non evocare ed omaggiare nella loro Agrigento, il rapporto fra questi due grandi maestri del pensiero del Novecento, “figli della stessa terra” come dice il titolo del convegno e della mostra. Lo sfondo, come un secolo fa, è ancora quello dell’ex Hotel des Temples, luogo amatissimo dal circuito di intellettuali ed aristocratici di tutta Europa che, già dai tempi del Grand Tour, venivano fino a Girgenti per svernare a sud, godendo del clima mite e della bellezza della Valle dei Templi”.

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