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Politica

Università ad Agrigento, Spataro (Upc): “non sia terreno di conquista della politica, si pensi a salvarlo”

poloChe senso ha pensare prioritariamente alla definizione di una nuova governance, se poi il Cupa finirà per ridursi da splendido e illuminante faro a pietoso lumino”.

Il consigliere comunale di Agrigento, Pasquale Spataro, del gruppo “Uniti per la Città, richiama gli enti, coinvolti a vario livello in questa infinita querelle, al senso di responsabilità istituzionale per provare a salvare il salvabile.

Mentre il malato sta per morire, perché le sue condizioni sono disperate – sottolinea Spataro – la famiglia che fa? Invece di affidarlo immediatamente ai medici in attività per cercare di mantenerlo in vita, si guarda attorno, prende tempo, e si proietta al futuro. E intanto le campane annunciano i funerali“.

E’ il drammatico scenario che, purtroppo, si sta delineando in merito alla questione dell’università di Agrigento. Il commissario straordinario dell’ex Provincia, avv. Barberi, nei giorni scorsi ha sì negato il disimpegno dell’ente, che è uno dei soci fondatori del Cupa, ma poi si è limitato ad interessarsi del nuovo assetto che dovrà governare il Consorzio in sostituzione dell’attuale Cda già scaduto. E’ certamente un aspetto importante quello sottolineato dall’alto burocrate regionale, ma non urgente, vitale, dal momento che senza la tempestiva approvazione dell’offerta formativa per l’anno accademico 2016 – 2017, alcuni corsi di laurea di peso, tra cui Giurisprudenza e Architettura, sono destinati sonoramente a scomparire. I termini, in buona sostanza, sono stati superati dopo la precedente seduta a vuoto determinata dall’assenza sia del Libero Consorzio di Agrigento che della Camera di Commercio. Ci sarebbero, però, i margini, seppur risicati, per potere salire sull’ultimo treno. Che sarebbe quello di un atto, prodotto dall’assemblea, con cui legittimare l’attuale consiglio d’amministrazione a varare l’offerta formativa, da inviare subito, in tempi rapidissimi, all’Ateneo di Palermo per la convalida“.

Quindi piuttosto che considerare il Cupa terreno di conquista politica – conclude Spataro – le istituzioni, con in testa la giunta Crocetta, lavorino seriamente e concretamente per salvare questa meravigliosa realtà, che è il fiore all’occhiello del territorio agrigentino. I danni, in termini culturali, economici, di formazione e di immagine, se il Consorzio dovesse chiudere i battenti, sarebbero notevoli. Evitiamo il disastro, prima che sia troppo tardi. Il tempo sta per scadere“.

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