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Walter Mafrè: il “Pirandello” emblema del Teatro. Questa sera debutta “La Cena”

“Un gioiello di stile ed eleganza”. Walter Manfrè (nella foto con Andrea Tidona) non ha alcun dubbio quando parla del Teatro Pirandello di Agrigento: “Io ne ho visti di teatri al mondo – afferma il noto regista italiano – dal “Cartelera” di Montevideo al “Colòn” di Buonos Aires, passando per il “Metropolitan” di New York. Però, tutte le volte che entro al Pirandello mi emoziono.

Questa volta, però, mi ha incantato completamente: è l’emblema del teatro. Nell’immagine di copertina del mio profilo facebook ho la foto del teatro “Mercadante” di Napoli, ma adesso la vorrei sostituire con quella del “Pirandello” che ha un sipario meraviglioso.
Manfrè si trova in questi giorni ad Agrigento, questa sera alle 19, infatti, nella “Sala Rosa” della massima istituzione teatrale agrigentina, firma la regia de “La Cena”, lo spettacolo scritto da Giuseppe Manfridi, con Andrea Tidona (repliche fino al l 30 ottobre).

Manfrè ci confessa che è rimasto affascinato, anche, dalla bellezza della Città dei Templi: “Agrigento mi emoziona molto” , afferma.
Infine, la “folgorazione (pirandelliana) sulla via di Damasco”: La casa natale del grande drammaturgo agrigentino è un luogo affascinante che mi ha trasmesso importanti sensazioni. Io sono così, molto sensibile. Queste energie le ho volute, poi, raccontare”.
Walter Manfrè, ricordiamo, è nato a Comiso. Dopo le prime esperienze come attore nel Centro Universitario Teatrale e dopo altre esperienze in vari organismi siciliani decide di avviarsi al professionismo e inizia la sua carriere artistica frequentando la Scuola di recitazione del Teatro Stabile di Catania. Da attore ha lavorato sotto la guida dei più importanti registi italiani ( Mario Landi, Andrea Camilleri, Orazio Costa, Aldo Trionfo, Franco Enriquez) interpretando testi di autori classici e contemporanei in compagnie di prestigio accanto ai migliori attori italiani e nei più importanti teatri del nostro paese.

Dal 1980 al 1983 viene scritturato dal Teatro Stabile di Trieste dove lavora, oltre che come attore, anche come aiuto regista di uno dei più grandi maestri del nostro secolo: Andrzei Wajda nello spettacolo “L’affare Danton” che viene rappresentato anche alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
Nel 1985 è aiuto regista, in una breve esperienza teatrale, di Carlo Lizzani.

Nel 1978, parallelamente alla sua attività di attore, Walter Manfrè inizia a svolgere quella di regista vincendo il Premio al Teatro Festival di Catania come migliore regista giovane per la messa in scena di “Fando e Lis” di Arrabal.
Da allora ha messo in scena tantissimi spettacoli di successo dividendo le sue realizzazioni in due categorie: spettacoli sul terreno della tradizione e operazioni sul terreno della ricerca.
Ha diretto, in testi di autori classici e contemporanei, alcuni tra i più prestigiosi attori italiani: Paola Borboni, Raf Vallone, Pupella Maggio, Warner Bentivegna, Nando Gazzolo, Ottavia Piccolo, Paola Pitagora, Mariano Rigillo, Giuseppe Pambieri, Pino Micol, Massimo Venturiello, Sergio Rubini , Jean Sorel, Barbara D’Urso, Cochi Ponzoni, Carlo Delle Piane ed altri.

Ha realizzato, sul terreno della ricerca, alcuni spettacoli che lo hanno reso famoso in Italia e all’Estero, e che sono stati catalogati dalla critica sotto il titolo di “Teatro della Persona”.
Fra questi ricordiamo “La Cena”, “Visita ai parenti”, “La Confessione”, “Il Viaggio”, “Il Vizio del Cielo”, “La Cerimonia”, e “Le voci umane”.

Luigi Mula

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