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Agrigento, studio sulla efficienza delle amministrazioni pubbliche. Miccichè: “amaro in bocca”

“Lascia l’amaro in bocca apprendere che la nostra città risulta al 106esimo posto fra i 111 capoluoghi di provincia anche nello studio sulla trasparenza, integrità ed efficienza delle amministrazioni pubbliche”.

Lo afferma il candidato Sindaco di Agrigento Franco Miccichè che aggiunge: “Una analisi per mappare non solo quanto, ma anche come e per cosa viene speso il denaro dei contribuenti. Secondo gli studi eseguiti dalla Fondazione Etica, Agrigento ha ottenuto appena 28,1 punti contro i 70 incassati da Prato e Milano, ai primi due posti della classifica. Quello di Agrigento è stato il peggior risultato siciliano, seguito solo da Taranto, Salerno, Caserta, Avellino e Rieti. Lo studio, che prende come riferimento gli anni 2017 e 2018, si basa sui dati disponibili sulla sezione “amministrazione trasparente” di ogni Comune. Tra le voci prese in considerazione, la spesa per il personale, i servizi garantiti ai cittadini, i tempi di pagamento dei fornitori, la presenza di inchieste su appalti irregolari, l’efficienza degli uffici pubblici e altro. Il Rating Pubblico valuta non le politiche, ma la macchina amministrativa che quelle politiche produce. Sei i parametri: Bilancio, Governance, Gestione del personale, Servizi e rapporto con i cittadini, Appalti e rapporto con i fornitori, Ambiente”.
“Evidentemente, sia nelle singole voci esaminate che nell’insieme, la macchina amministrativa di Palazzo dei Giganti non funziona come dovrebbe. Non voglio entrare nello specifico, ma ritengo che ancora ora, a livello di bilanci e di trasparenza, alcune cose andrebbero migliorate. Per questo nel mio programma elettorale ho inserito il potenziamento degli uffici comunali con la valorizzazione e l’incentivazione del personale e il completamento dell’informatizzazione dei servizi attivando anche una chat con i cittadini. Immagino una sorta di Self Service del cittadino dove la maggior parte delle richieste e delle risposte possa avvenire per via telematica. Sono loro, infatti, che hanno il diritto di comunicare con gli uffici e che devono avere risposte ai loro quesiti in tempi accettabili”, conclude Franco Miccichè.

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