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Arnone durissimo: ”L’alleanza PD-FI salta per ostacolare la mia elezione, pronto a sfidare D’angelo”

Il candidato Giuseppe Arnone accende i toni della campagna elettorale ponendo i puntini sulle ‘i’. Arnone, infatti, ha diffuso un comunicato stampa, che di seguito riportiamo integralmente, in merito alla presunta discesa in campo del Presidente del Tribunale di Agrigento Luigi D’angelo che andrà in pensione tra pochi giorni.

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Neanche dopo 18 ore lo scenario politico si sconquassa: non si può tollerare che Arnone abbia il via libera sull’elettorato di sinistra.E se è vera la follia che Luigi D’Angelo vuol candidarsi a Sindaco con un partito – quello dell’abusivista Capodicasa, del pupo Zambuto e del puparo La Russa – sarà una bella battaglia tra il Magistrato moderato e l’avvocato che Cosa Nostra voleva uccidere.

Penso che la miacontinua nel comunicato stampasarà una speranza vana, mi riferisco a vivere una esaltante campagna elettorale sui temi della legalità avendo come competitore Luigi D’Angelo, apprezzato Magistrato moderato.
E ciò in quanto mi appare molto improbabile che un partito che conta ad Agrigento – voti delle primarie – molti meno consensi di Giuseppe Vita e Piero Marchetta sommati assieme, possa offrire credibili candidature ad un ex Presidente del Tribunale.
Penso molto fondatamente che il nome di Luigi D’Angelo venga buttato in pasto all’opinione pubblica, in modo assolutamente scorretto, per creare una grande confusione e danneggiare – con la confusione – l’unico dato certo del momento: che Firetto ha il suo vero antagonista in Giuseppe Arnone.
Se in effetti Capodicasa avesse voluto per una volta nella vita fare una proposta seria, invece di candidarsi personalmente per la trentaseiesima volta consecutiva (prima legislatura nel 1986) avrebbe potuto proporre Luigi D’Angelo credibilmente a Deputato. O ancora, se proprio Capodicasa non poteva fare a meno di mantenere l’indennità di carica fino ai 90 anni, invece di eleggere in Parlamento personalità sulla cui utilità l’opinione è evidente (non fare e non contare un cazzo….) quali Tonino Moscat o Maria Iacono, il Partito Democratico poteva proporre Luigi D’Angelo.
Invece a D’Angelo non si è pensato allora, quando era opportuno pensarvi, pare che adesso l’idea di un Giudice sia venuta a Marco Zambuto, probabilmente mentre rifletteva sul suo prossimo futuro giudiziario, ove i processi (e probabilmente le manette) per le vicende del Piano Regolatore Generale e dell’ing. Morreale, stanno sullo sfondo, come pensieri fissi.
Arnone mette in campo ieri la sua candidatura ed immediatamente viene rotta la Santa Alleanza tra Capodicasa e Riccardo Gallo, e tutti felici si scoprono improvvisamente rivoluzionari di sinistra e profondamente insoddisfatti di Silvio Alessi.
La decenza, la dignità, il rispetto degli elettori, persino il rispetto di norme di buona educazione viene calpestato: chi fossero Silvio Alessi, Riccardo Gallo e Pietro Macedonio lo sapevamo da sempre, non si comprende come sia possibile che lo si stia scoprendo solo adesso. Anzi allego a questa nota la mia lettera mandata a Raciti e alla Segreteria Nazionale lo scorso dicembre.
Concludo: se sarà il Giudice D’Angelo il candidato di Capodicasa – lo spero ma non ci credo, D’Angelo è una persona seria – porremo in essere una bellissima competizione elettorale, ove spiegheremo – da candidati – alla Città e al Paese quanto sia opportuno che ognuno svolga il proprio ruolo e che i Magistrati si occupino di politica e partiti il meno possibile, e invece i politici rispettino la legalità e i diritti di tutti nel modo più limpido e netto.

p.s.
D’Angelo in campagna elettorale ci potrà pure spiegare come mai a due anni e mezzo dalle reciproche denunzie tra me e Capodicasa non si sia pervenuti né al processo per la villa abusiva dell’ex Ministro né al processo alla mia persona per la denunzia di calunnia di Capodicasa. Evidentemente ad Agrigento oggi la Giustizia funziona molto male.

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